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L’isolazionismo americano visto da vicino in questa mappa avvilita

Daniele Ranieri

Dove possono andare gli americani nel mondo? Quasi in nessun posto

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Questa mappa spiega in quali paesi del mondo possono andare i cittadini americani. Sono molto pochi e la ragione è semplice: negli Stati Uniti l’epidemia di Covid-19 è fuori controllo e nessun governo vuole importare il virus, i cosiddetti casi di ritorno. All’inizio dell’anno il passaporto americano era uno dei più potenti, dava l’accesso senza visto quasi a tutti i paesi del mondo. Ora i paesi possibili sono quelli segnati in verde e come si vede sono molto pochi. Ci sono delle isole dei Caraibi e delle nazioni nei Balcani e sono posti degnissimi, ma il resto del pianeta per ora è proibito. A dire il vero i cittadini americani possono viaggiare anche in Ucraina, Irlanda ed Ecuador, ma la pagina Medium che ha pubblicato questa mappa creata con le informazioni del New York Times dice che non li ha segnati in verde perché per entrare in quei paesi prima devi fare quattordici giorni di quarantena. E’ chiaro che se qualcuno si fa due settimane di isolamento per raggiungere l’Ucraina o l’Ecuador è perché ha delle ragioni speciali, non stiamo parlando di viaggi normali di turismo o affari. 

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Questa mappa spiega in quali paesi del mondo possono andare i cittadini americani. Sono molto pochi e la ragione è semplice: negli Stati Uniti l’epidemia di Covid-19 è fuori controllo e nessun governo vuole importare il virus, i cosiddetti casi di ritorno. All’inizio dell’anno il passaporto americano era uno dei più potenti, dava l’accesso senza visto quasi a tutti i paesi del mondo. Ora i paesi possibili sono quelli segnati in verde e come si vede sono molto pochi. Ci sono delle isole dei Caraibi e delle nazioni nei Balcani e sono posti degnissimi, ma il resto del pianeta per ora è proibito. A dire il vero i cittadini americani possono viaggiare anche in Ucraina, Irlanda ed Ecuador, ma la pagina Medium che ha pubblicato questa mappa creata con le informazioni del New York Times dice che non li ha segnati in verde perché per entrare in quei paesi prima devi fare quattordici giorni di quarantena. E’ chiaro che se qualcuno si fa due settimane di isolamento per raggiungere l’Ucraina o l’Ecuador è perché ha delle ragioni speciali, non stiamo parlando di viaggi normali di turismo o affari. 

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Si compie per accidente il disegno isolazionista dell’America, che voleva ritirarsi dal mondo e avere un po’ meno contatti, un po’ meno scambi, un po’ meno del mondo. Persino il Messico, dove gli americani possono ancora andare, ha però chiuso il confine di terra. I segmenti del grande muro al confine pagato dai contribuenti americani ora bloccano il transito dagli Stati Uniti al Messico. Situazione passeggera, certo, ma come si fa a non pensare alla campagna elettorale di Trump nel 2016, quando prometteva che avrebbe costruito una barriera invalicabile e avrebbe costretto il Messico a pagare. Gli americani si trovano davanti a un rovesciamento psicologico. Sono i respinti. E si sono tirati addosso questo status poco invidiabile perché hanno sbagliato tutto quello che potevano sbagliare durante l’epidemia, hanno ignorato l’allarme quando hanno visto tutti gli altri cadere, hanno trasformato la mascherina in una guerra culturale, hanno riaperto quando ancora non se lo potevano permettere, hanno creato la seconda ondata quando ancora la prima non si era abbassata. Il numero dei contagi è superiore ai 50 mila al giorno, le proiezioni dicono che il giorno delle elezioni, a novembre, il numero dei morti dovrebbe avere superato la soglia psicologica dei duecentomila.

 

Sappiamo che è tutto provvisorio e che prima o poi (speriamo prima) questa situazione cesserà e gli americani torneranno a viaggiare per il mondo, ma intanto questa mappa è un colpo da vedere. Persino qui da noi, figurarsi per gli americani. Tutto sembra, tranne che Great Again.

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