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Se il Putin eterno non vi bastava, ecco il duplicato (in versione anticorruzione)

Micol Flammini

Il figlio del cugino del capo del Cremlino è il leader del piccolo partito Il popolo contro la corruzione ed è pronto a candidarsi alle elezioni regionali di quest’anno e quelle della Duma del prossimo

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Roma. Putin è diventato il nuovo leader del piccolo partito politico Il popolo contro la corruzione, fondato nel 2013. Non militava da molto tempo nel gruppo, anzi, la sua candidatura ai vertici è sembrata frettolosa. Putin vi aveva aderito soltanto a giugno, ma l’esperienza non gli manca. Ha lavorato nei servizi di sicurezza del Fsb e nel 2012 è anche stato consigliere del governatore di Novosibirsk, forse non sarà un frequentatore assiduo della politica ma ha una buona esperienza amministrativa: possiede diverse compagnie petrolifere, la Arbat Neftegaz, la Partner Vostok, la Rusyugexport, è l’ex proprietario di Zvezda Oil ed è capo del fondo fiduciario della Federazione russa di Taekwondo. Di impegni ne ha parecchi ma già a marzo aveva detto al giornale economico Kommersant dell’intenzione di fondare un suo partito, dedicato in modo particolare alla tutela degli interessi degli imprenditori. Poi è capitato che fosse scelto come leader di un partito già esistente, fondato nel 2013, e ha detto di essere pronto a candidarsi alle elezioni regionali di quest’anno e quella della Duma del prossimo, ha detto all’agenzia Ria Novosti che spera di ottenere almeno un seggio, e di introdurre il suo partito tra i sei che al momento siedono nella Camera bassa dell’Assemblea federale. Possono sembrare aspettative poco ambiziose per Putin, ma l’ex funzionario del Fsb oggi ha 42 anni, si chiama Roman e non Vladimir, e per arrivare alla presidenza gli manca ancora un po’ di strada.

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Roma. Putin è diventato il nuovo leader del piccolo partito politico Il popolo contro la corruzione, fondato nel 2013. Non militava da molto tempo nel gruppo, anzi, la sua candidatura ai vertici è sembrata frettolosa. Putin vi aveva aderito soltanto a giugno, ma l’esperienza non gli manca. Ha lavorato nei servizi di sicurezza del Fsb e nel 2012 è anche stato consigliere del governatore di Novosibirsk, forse non sarà un frequentatore assiduo della politica ma ha una buona esperienza amministrativa: possiede diverse compagnie petrolifere, la Arbat Neftegaz, la Partner Vostok, la Rusyugexport, è l’ex proprietario di Zvezda Oil ed è capo del fondo fiduciario della Federazione russa di Taekwondo. Di impegni ne ha parecchi ma già a marzo aveva detto al giornale economico Kommersant dell’intenzione di fondare un suo partito, dedicato in modo particolare alla tutela degli interessi degli imprenditori. Poi è capitato che fosse scelto come leader di un partito già esistente, fondato nel 2013, e ha detto di essere pronto a candidarsi alle elezioni regionali di quest’anno e quella della Duma del prossimo, ha detto all’agenzia Ria Novosti che spera di ottenere almeno un seggio, e di introdurre il suo partito tra i sei che al momento siedono nella Camera bassa dell’Assemblea federale. Possono sembrare aspettative poco ambiziose per Putin, ma l’ex funzionario del Fsb oggi ha 42 anni, si chiama Roman e non Vladimir, e per arrivare alla presidenza gli manca ancora un po’ di strada.

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Roman è figlio del cugino del capo del Cremlino, che di solito lascia trapelare pochissime notizie sulla sua famiglia, soprattutto da dopo il divorzio con sua moglie Ljudmila. Si sa che ha due figlie, Ekaterina e Maria. Dei suoi genitori si sa che si dedicavano molto al figlio, che nutrivano grandi aspettative per il suo futuro e gli comprarono una macchina quando andò all’università e quando avere una macchina in Unione sovietica era molto raro. L’arrivo di Roman sulla scena politica lascia quindi spiare un po’ nella vita del presidente, sempre così segreto e chiuso dentro alle mura del Cremlino. Il padre di Roman, Igor, cugino di Vladimir, ha fatto parte dei consigli di amministrazione di AvtoVAZbank, Master Bank, Podolsk Industrial Savings Bank e Russian Land Bank, quattro banche.

 

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In Russia l’opposizione ha spesso accusato Putin, il presidente, di aver consentito la diffusione della corruzione durante i suoi anni al Cremlino e l’arrivo di un Putin a un partito che si pone come obiettivo quello di smantellare la corruzione ha fatto arrabbiare alcuni attivisti, come l’avvocato Alexei Navalny, che sull’anticorruzione hanno basato tutta la loro attività politica. Secondo le fonti del giornale online Meduza dall’inizio del 2020 sono nati diversi partiti nuovi, uno legato allo scrittore Zakhar Prilepin, ex combattente nel Donbass e che ha anche partecipato alla stesura della nuova Costituzione affiancando il presidente assieme ad altri artisti e pochi esperti di diritto, e un altro del fondatore del videogioco World of Tanks. Secondo Meduza, dietro al proliferare di queste nuove formazioni politiche tutte molte piccole ci sarebbe il Cremlino che starebbe alimentando e sostenendo la creazione di nuovi partiti politici per dare l’illusione che esista il pluralismo e che la scelta davanti agli occhi dei cittadini russi che continuano a scegliere Putin sia più ampia di quel che si dice. Sarebbe anche una strategia per disperdere i voti dell’opposizione, per frammentare l’elettorato. Le accuse nei confronti di nuovi candidati di essere uno strumento per aumentare il consenso nei confronti del presidente russo ci sono sempre state, durante le elezioni del 2018 in molti accusavano Ksenja Sobchak, figlia di Anatoli ex sindaco di San Pietroburgo e mentore di Putin, di essere un prodotto del presidente del Cremlino creato per distrarre l’elettorato scontento. Il presidente vinse comunque le elezioni e Ksenja, attrice e conduttrice televisiva, ottenne pochissimi voti e si vide anche rifiutare in diretta un’alleanza con Navalny.

 

Dopo la votazione nazionale della scorsa settimana, il referendum sulla Costituzione che tra le altre cose ha anche permesso di azzerare il numero di mandati presidenziali fatti finora da Putin, Vladimir, sono aumentati i dubbi e le preoccupazioni nei confronti dello stato della democrazia in Russia. Attivisti e oppositori guardano con preoccupazione all’arrivo di un nuovo Putin, Roman, sulla scena politica.

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