PUBBLICITÁ

Dove porta il nuovo mistero argentino di Fabián Gutiérrez

Maurizio Stefanini

Il cadavere dell’ex segretario di Cristina Kirchner è stato ritrovato a El Calafate. Ci sono già quattro confessioni, che convincono poco opposizione e stampa

PUBBLICITÁ

Il cadavere del 46enne Fabián Gutiérrez è stato ritrovato sabato scorso avvolto in un lenzuolo. Con diversi segni di torture addosso era stato seppellito in un terreno nella località turistica El Calafate. L’ex segretario di Cristina Fernández de Kirchner, dopo essere stato arrestato, aveva testimoniato sulle famose “borse di denaro” che circolavano in casa dell'allora presidente, e ora vicepresidente argentino. Aveva finito di deporre ma era ancora un “testimone protetto”. “Lo scandalo in cui era stato coinvolto non c’entra niente con l’omicidio”, ha dichiarato subito la magistratura. Un’affermazione che probabilmente susciterebbe meno contestazioni se il procuratore incaricato del caso non fosse la nipote di Cristina Kirchner. 

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Il cadavere del 46enne Fabián Gutiérrez è stato ritrovato sabato scorso avvolto in un lenzuolo. Con diversi segni di torture addosso era stato seppellito in un terreno nella località turistica El Calafate. L’ex segretario di Cristina Fernández de Kirchner, dopo essere stato arrestato, aveva testimoniato sulle famose “borse di denaro” che circolavano in casa dell'allora presidente, e ora vicepresidente argentino. Aveva finito di deporre ma era ancora un “testimone protetto”. “Lo scandalo in cui era stato coinvolto non c’entra niente con l’omicidio”, ha dichiarato subito la magistratura. Un’affermazione che probabilmente susciterebbe meno contestazioni se il procuratore incaricato del caso non fosse la nipote di Cristina Kirchner. 

PUBBLICITÁ

   

Per di più l’indagine è nelle mani della magistratura di Santa Cruz. “Una provincia su cui il clan dei Kirchner esercita un dominio pressoché feudale”, dice al Foglio Diego Dillenberger, un commentatore politico argentino famoso per il suo programma tv “La Hora de Maquiavelo”. Per questo con un comunicato firmato dai dirigenti dei tre principali partiti di opposizione – Proposta repubblicana, Unione civica radicale e Coalizione civica – ha chiesto che il caso venga trasferito alla giustizia federale. Il presidente Alberto Fernández ha risposto definendo “miserabile” e “canagliesca” questa cultura del sospetto. La presidente di Proposta repubblicana, Patricia Bullrich, ha replicato chiedendogli se non fosse da considerare altrettanto e più “canagliesco” ancora l’atteggiamento con cui, quando era all’opposizione, il fronte kirchnerista incentrò la campagna sul “primo desaparecido dell’èra Macri”, il caso di Santiago Maldonado, un attivista scomparso dopo uno scontro con la polizia e ritrovato in un fiume dopo 78 giorni. L’autopsia indicò che non c’erano segni di violenza, ma era morto per annegamento. “Canagliesca” è stata definita anche l’insistenza con cui l’attuale governo tenta di accusare l’ex presidente Mauricio Macri di spionaggio.

    

PUBBLICITÁ

In Proposta repubblicana c’è stato chi ha definito “affrettata e presa senza consultazioni interne” la posizione di Patricia Bullrich. Ma d’altra parte la morte di Gutiérrez ha sconvolto l’opinione pubblica. “Per molti – dice Dillenberger – questo omicidio ricorda il caso di Alberto Nisman”. Il procuratore che indagava sugli attentati anti ebraici a Buenos Aires degli anni ‘90, e che fu trovato misteriosamente morto il 18 gennaio del 2015: giusto la mattina in cui avrebbe dovuto deporre al Congresso, dopo aver accusato Cristina Kirchner di aver occultato le responsabilità dell’Iran in cambio di vantaggi economici e politici. Il caso Nisman, ucciso verso la fine del primo periodo di potere kirchnerista, è infatti tuttora un delitto irrisolto. Quello di Fabián Gutiérrez invece è stato apparentemente risolto subito: sono state arrestate quattro persone – i fratelli Facundo e Santiago Zaeta, Facundo Gómez Chávez e Pedro Monzón – che avrebbero confessato e chiarito che ci sarebbe sotto un ricatto omosessuale. Picchiato e soffocato, ferito per tre volte al collo con un coltello, il defunto sarebbe stato trattato così per fargli rivelare dove teneva nascosti i soldi. Principale responsabile sarebbe Facundo Zaeta, appena 19enne. Gli ambienti kirchneristi, però, avevano ipotizzato un delitto omosessuale anche per Nisman. E ciò crea ulteriori perplessità. 

  

Segretario alla presidenza tra il maggio del 2003 e il maggio del 2005, poi segretario aggiunto tra il dicembre del 2007 e il gennaio del 2010, Gutiérrez in tribunale aveva rivelato che Cristina veniva chiamata dal suo entourage “la loca”, cioè “la matta”, e “la yegua”, cioè “la giumenta”. Aveva anche raccontato quanto denaro spendeva durante i viaggi ufficiali, e che la presidente lo aveva cacciato dopo che, una volta, si era assentato “per andare al bagno”.  Cristina Kirchner è stata sottoposta a 11 processi e 5 mandati di arresto preventivo, e qualcuno ha stimato i suoi arricchimenti illeciti in addirittura 30 miliardi di dollari. Ma come vicepresidente ha l’immunità, dopo essere tornata al potere ha cercato di riempire la Giustizia di propri fedelissimi.

  

“Non dimentichiamo che Fabián Gutiérrez era testimone nella cosiddetta Causa dei Quaderni –  ricorda Dillenberger – Aveva confessato moltissime cose. Aveva visto borse, non il loro contenuto, ma aveva detto che tutti sapevano che al loro interno c’erano soldi. Era un testimone importante e per di più faceva arrabbiare molto Cristina Kirchner, era stato in due occasioni suo segretario e assistente”. 

PUBBLICITÁ
PUBBLICITÁ