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La missione militare russa “a mia insaputa”

Il ministro Di Maio dice di chiedere a Conte i costi degli aiuti di Putin

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Sabato il Foglio ha pubblicato un articolo per chiedere al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, chi abbia pagato il trasferimento della missione russa da Mosca a Pratica di Mare. Nove aerei da trasporto, la maggior parte carica di materiale che si trova senza problemi anche in Italia – come camion per spostare i soldati e autobotti. Abbiamo le stime fatte dagli esperti e nell’articolo abbiamo messo la cifra più bassa della forchetta, mezzo milione di euro, ma le spese potrebbero essere arrivate a due milioni di euro.

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Sabato il Foglio ha pubblicato un articolo per chiedere al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, chi abbia pagato il trasferimento della missione russa da Mosca a Pratica di Mare. Nove aerei da trasporto, la maggior parte carica di materiale che si trova senza problemi anche in Italia – come camion per spostare i soldati e autobotti. Abbiamo le stime fatte dagli esperti e nell’articolo abbiamo messo la cifra più bassa della forchetta, mezzo milione di euro, ma le spese potrebbero essere arrivate a due milioni di euro.

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Il ministro Di Maio quel giorno passò un pomeriggio intero all’aeroporto militare di Pratica di Mare nel Lazio, si collegò in diretta con “Domenica In” per spiegare – per più di venti minuti – che stava aspettando gli aerei russi e fece una lunga diretta su Facebook. Però sabato mattina in risposta all’articolo del Foglio ha fatto scrivere dalla Farnesina una nota per dire che: “… fonti della Farnesina precisano che la partita di aiuti russi verso l’Italia non è stata gestita direttamente dal ministero degli Affari Esteri, bensì è frutto di un accordo raggiunto tra i rispettivi vertici politici di governo, italiano e russo”.

Come dire: io ero soltanto il ministro degli Esteri che quel giorno aspettava i russi in diretta sulla tv nazionale, ma non so nulla di nulla. Ha deciso tutto Conte, se volete informazioni rivolgetevi a lui.

 

Se non ci fossero le immagini tv di Di Maio che fa la cronaca in diretta dell’arrivo degli aerei da trasporto russi e delle operazioni di scarico verrebbe persino a noi il dubbio che lui non ci fosse, ma le immagini ci sono. Nel paese della trasparenza che ci promettevano i grillini a questo punto al ministro degli Esteri basterebbe fare una telefonata per rispondere a queste semplici domande: chi ha pagato? E quanto? Altrimenti si rischia di aggiungere una nuova categoria alle cialtronate opache della politica italiana, quella delle missioni militari russe che arrivano a mia insaputa.

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