Ecco l'Europa del nuovo mondo
D’ora in poi sarà inutile discutere di Patto di stabilità o tetto del 3 per cento. Ci vorrà un’economia di guerra, e una “legge d’emergenza”, ci dice la vicedirettrice del Bruegel. Il potenziale del tanto vituperato Mes, soprattutto per l’Italia
-
La grande scrematura delle minchiate imposta dal coronavirus
-
Marshall, chi era costui?
-
I destini paralleli di Francia e Italia
-
Cosa cambia per l'Italia se la Commissione sceglie di attivare la clausola di fuga
-
L'ora dei cattivi
-
Le identità in tempi di pandemia
-
Isolamento all'italiana
-
Gli sciacalli del coronavirus
-
Perché le Borse sono così volatili? Perché sentono che nessuno sa cosa fare
-
Le armi delle banche centrali e le frontiere nell'epoca del coronavirus
-
Gli investitori osservano l'Italia per capire cosa succederà in Europa. Uno studio di Ubs
-
Rinviati gli Europei di calcio, in ballo ci sono ora le Olimpiadi. Ed è un bel problema
-
I 1.500 miliardi sul tavolo e i bazooka dell'Europa. Parla Sassoli
-
Eurobond con cura
-
Eccola, la solidarietà che aspettavamo
-
Cosa deve fare l'Italia per sfruttare la rivoluzione del Patto di stabilità
-
Quello che non si può dire sul governo Draghi
-
Il superpacchetto Ue
Bruxelles. Il vecchio mondo dell’Unione europea è finito questa settimana e d’ora in poi sarà inutile continuare a discutere di Patto di stabilità e crescita, Fiscal Compact o tetto del deficit al 3 per cento. Alcuni stati membri hanno deciso di reintrodurre le frontiere, imponendo il divieto di accesso agli altri cittadini europei non residenti, cancellando di colpo non solo Schengen (l’assenza di controlli ai confini) ma anche la libera circolazione di merci e persone. Ma è soprattutto sul piano economico che tutto è cambiato per la crisi del coronavirus e l’impatto economico della decisione di imporre una quarantena generalizzata. Gli stati membri sono entrati in una fase di “economia di guerra”, “con le scuole chiuse, porti l’economia in uno stato di coma artificiale”, spiega al Foglio l’economista Maria Demertzis, vicedirettrice del think tank Bruegel. Se la quarantena durerà 10-12 settimane, la perdita di pil per l’Ue sarà di circa il 10 per cento, dice Demertzis. Per rispondere alla recessione serviranno quindi stimoli fiscali per il 10 per cento del pil. L’1,4 per cento di deficit in più dell’Italia? “That’s nothing”, risponde Demertzis: non è nulla rispetto a quanto servirà. Lo stesso vale per gli altri paesi: è solo l’inizio.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE