In Francia l'affaire Polanski crea scompiglio anche nel governo di Macron
Dodici nomination ai Césars per “j’accuse”
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Una nuova caccia alle streghe
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Parigi. “‘Se stuprare è un’arte, date a Polanski tutti i Césars! Dodici nomination per il film ‘J’accuse’ di Polanski! Dodici come il numero di donne che lo accusano di stupro! È una vergogna per i Césars! Acclamando un pedofilo stupratore latitante, si riduce al silenzio le vittime”, ha attaccato su Twitter l’associazione Oséz le féminisme. È questo il clima a Parigi dopo l’annuncio dell’Académie des Césars, gli Oscar del cinema d’oltralpe, che ha nominato “J’accuse”, l’ultimo film del regista polacco naturalizzato francese dedicato all’affaire Dreyfus, in dodici categorie, davanti a “Les Miserables” di Ladj Ly e “La Belle Époque” di Nicolas Bedos, entrambi con undici nomination. A tre mesi dall’accusa della fotografa Valentine Monnier, che in un lungo testo sul Parisien ha affermato di essere stata picchiata e violentata da Roman Polanski nel 1975, durante un soggiorno a Gstaad, in Svizzera, quando lei era diciottenne, la scelta dell’Académie sta scatenando reazioni indignate in tutto il milieu culturale francese, ma anche una polemica molto ruvida in seno all’esecutivo tra la segretaria di stato per le Pari opportunità, Marlène Schiappa, e il ministro della Cultura, Franck Riester.
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