Un fermo immagine dell'intervista tra Nigel Farage e Andrew Marr sulla Bbc

“Ti stai fissando”.  La campagna di Farage contro la Bbc

Gregorio Sorgi

Il leader del Brexit Party attacca il giornalista che ha rivelato i suoi limiti in diretta tv

Nigel Farage ha trasformato la lite in diretta televisiva con il giornalista della Bbc Andrew Marr in una crociata contro l’establishment, accusato di tramare contro il suo partito. Il leader del Brexit Party era andato in televisione per parlare del suo argomento preferito – l’uscita del Regno Unito dall’Ue – ma il conduttore della trasmissione lo ha colto di sorpresa, mettendolo di fronte a tutte le sue contraddizioni. Ha mostrato un video del 2015 in cui Farage auspicava un accordo di libero scambio tra Regno Unito e Unione europea, una posizione da cui si è man mano allontanato dopo la vittoria del Leave nel 2016. Farage in diretta ha cercato di arrampicarsi sugli specchi, poi ha perso le pazienza: “Ti stai fissando sugli argomenti sbagliati, parliamo della democrazia”, ha gridato a Marr.

 

  

L’intervista è degenerata in uno scontro tra il conduttore e l’ospite, e si è conclusa con un duro sfogo di Farage. “Ecco cosa non va con la Bbc. Ogni giorno vengo accolto da grandi folle, ma non ci sono mai le vostre telecamere. Adesso capisco il motivo”. Il leader del Brexit Party ha intuito di avere fatto una brutta figura in diretta televisiva, e ha cambiato discorso. Ha spostato l’attenzione sulla presunta faziosità della Bbc, che è diventata la notizia della giornata. L’estratto dell’intervista in cui accusa la tv di stato, decontestualizzato da tutto il resto, ha ottenuto 10 mila condivisioni sul profilo Twitter di Farage ed è in cima alla sua bacheca. “Non stiamo solo combattendo contro l’establishment politico, ma anche contro la Bbc”, ha scritto nella didascalia del tweet. Anche i siti d’informazione hanno fatto il gioco di Farage: si sono concentrati sulle sue accuse, più che sulle sue risposte incerte.

  

L’intervista di Marr si è trasformata in un caso politico. La stampa euroscettica ha proseguito la sua battaglia contro la Bbc, accusandola di volere sabotare la campagna elettorale di Nigel Farage. L’alfiere della hard Brexit, Jacob Rees-Mogg, ha etichettato la tv di stato come un’organizzazione pro remain. Alcuni retroscena raccontano che l’entourage di Farage se l’è presa contro gli autori del programma, usando un linguaggio offensivo. Molti giornalisti invece hanno preso le difese di Marr, argomentando che ha solo fatto il suo mestiere: è il giornalista che conduce l’intervista, non il politico. Farage ha cercato di dettare la scaletta dell’intervista in più di un’occasione, senza successo. “Parliamo di ciò che succede adesso... vogliamo discutere le elezioni europee? Abbiamo delle liste eterogenee, con dei candidati che spaziano dalla destra alla sinistra”, ha detto Farage con un tono stizzito dopo l’ennesima domanda a tradimento.

 

Marr è andato avanti per la sua strada: ha incalzato il suo ospite sul sistema sanitario nazionale, sul controllo delle armi, sui rapporti col presidente russo Vladimir Putin. È stato trasmesso un video di gennaio 2018 in cui Farage si schiera a favore di un secondo referendum sulla Brexit – oggi è arcicontrario. In ognuno di questi casi, Marr ha messo in luce le incoerenze di Farage, i suoi cambi di posizioni. “Questo è assolutamente ridicolo”, ha borbottato l’ospite, visibilmente sotto stress. “Lei non è preparato”, ha ripetuto rivolto a Marr.

   

 

Il conduttore della Bbc ha fatto vedere come si mette in difficoltà il politico più popolare del momento: cambiando argomento, interrompendo il dibattito sulla Brexit. Le complicazioni attorno all’uscita dall’Ue hanno convinto Farage a tornare in politica in prima linea dopo un’assenza prolungata. Ha abbandonato il partito di cui è stato leader, l’Ukip, e ha fondato il Brexit Party, che ha superato i conservatori in tutte le rilevazioni. Un sondaggio di YouGov attribuisce al Brexit Party il 34 per cento dei consensi; sarà quasi sicuramente il vincitore delle prossime elezioni europee. Non è strano che un giornalista chieda al suo leader quale sia la sua posizione sul sistema sanitario. Il giornalista televisivo Piers Morgan ha fatto notare che Donald Trump usa la stessa strategia contro i media americani: “Finge di essere un outsider, e accusa i media e l’establishment di volere tramare contro di lui. Trump accusa i giornali “liberal” americani di seminare fake news contro di lui, e così gli ascoltatori non lo giudicano per quello che dice perché credono che sia sempre dalla parte della ragione. In questo modo, spiega Morgan, Trump e Farage riescono a uscire da ogni situazione imbarazzante.

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