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Oltre Maduro

Gregorio Sorgi

Il mondo si è diviso sul Venezuela: Cina, Turchia, e Russia hanno sostenuto Maduro mentre gli Stati Uniti e il Canada hanno riconosciuto Guaidó

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Il presidente venezuelano Nicolás Maduro rischia di perdere il potere dopo che Juan Guaidó, il leader dell’Assemblea nazionale, si è autoproclamato presidente ad interim. Il mondo si è diviso: Cina, Turchia, e Russia hanno sostenuto Maduro mentre gli Stati Uniti e il Canada hanno riconosciuto Guaidó. Maduro era stato eletto per un secondo mandato il 20 maggio 2018, ma l’opposizione e alcuni stati esteri non hanno riconosciuto il risultato a causa delle presunte irregolarità.

 

Tutti i numeri sull’ascesa e il declino del leader socialista.

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1962

L’anno di nascita di Maduro a Caracas da una famiglia di umili origini. Non frequenta l’università, lavora come conducente della metropolitana e diventa membro del sindacato dell’azienda pubblica di trasporti. Maduro entra nel Movimiento Quinta República, il partito bolivariano di Hugo Chávez che nel 1992 tenta un colpo di stato senza successo contro il presidente Carlos Andrés Pérez. Negli anni Novanta, Maduro conosce la sua futura moglie, Cilia Flores, che nel 2006 diventa presidente dell’Assemblea nazionale.

56,2 per cento

I voti con cui Hugo Chávez vince le elezioni presidenziali del 1998 con un programma socialista e antiamericano. L’anno successivo Maduro diventa un deputato dell’Assemblea nazionale costituente, e la nuova Costituzione viene approvata in un referendum (65 per cento dei voti a favore).

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2005

L’anno in cui Maduro diventa presidente dell’Assemblea nazionale; nel 2006 diventa ministro degli Esteri e nel 2012 vicepresidente dell’esecutivo. Lo stesso anno Chávez annuncia di essere malato (morirà il 5 marzo 2013) in un discorso alla nazione e nomina Maduro come successore.

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50,78 per cento

I voti con cui Maduro viene eletto presidente il 14 aprile 2013 contro Henrique Capriles Radonski del Movimiento Primero Justicia (un partito liberale), che accusa il leader socialista di brogli elettorali. Maduro ha governato attraverso la cosiddetta “legge abilitante”, che gli ha dato il potere di promulgare le leggi senza l’approvazione del Parlamento. Nel 2017 Maduro ha creato una nuova Assemblea costituente senza consultare gli elettori (il 98 per cento era contrario secondo un referendum non ufficiale delle opposizioni). Il leader socialista è stato oggetto di un attentato il 4 agosto 2018: ci sono stati sette feriti ma il presidente è rimasto illeso e ha accusato l’estrema destra.  

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