Horst Seehofer (foto LaPresse)

La resa dei conti nella Csu è rimandata, ma occhio alle signore

Andrea Affaticati

Il ministro Seehofer vuole restare a Berlino, il governatore Söder vuole fare il governo. I rumors sulle ambizioni di Ilse Aigner

Milano. Lunedì a Monaco, alla conferenza nella sede della Csu a Monaco hanno voluto esserci entrambi: Markus Söder, governatore della Baviera, e Horst Seehofer capo del partito e ministro dell’Interno, arrivato da Berlino. Seehofer non ha lasciato dubbi sulla sua intenzione di continuare a guidare il partito, anche se ha accettato di approfondire le ragioni della débacle e le “eventuali conseguenze personali”, una volta che il nuovo governo regionale sarà in carica. 

  

 

Non è ancora arrivato il momento della resa dei conti. Anzi, domenica sera nei vari talk show i rappresentanti cristianosociali si mostravano coraggiosamente decisi a serrare i ranghi. Alla domande rivolta a ognuno di loro – chi dovrà assumersi la responsabilità di quel 37,2 per cento di voti, se Söder o Seehofer – tutti rispondevano: non c’è alcuna intenzione di indicare un capro espiatorio. Certo si analizzerà il risultato, si esamineranno ragioni ed errori che hanno portato a questa disfatta, ma poi si procederà spediti alla costituzione di una coalizione che, secondo lo statuto elettorale della Baviera, deve essere in carica entro quattro settimane dalle elezioni. Il governo di coalizione più probabile appare quello tra Csu e i Freie Wähler, Liberi elettori (di area centrista e con una politica che guarda soprattutto al ceto medio) che hanno ottenuto l’11,6 per cento dei voti. Meno dei Verdi, che hanno ottenuto il 17,5 per cento, ma come avevano dichiarato già domenica sia Söder sia Hubert Aiwanger, capo dei Freie Wähler, i punti di condivisione sono maggiori tra di loro. Potrebbe quindi non esserci un “concubinato” tra Csu e Verdi, come l’ha definito recentemente Wolfram Weimer, fondatore della rivista di attualità politica Cicero.

  

Eppure domenica sera, ascoltando attentamente i diversi interventi di esponenti cristianosociali, qualche distinguo dall’ordine di scuderia, di mostrare unità, si è potuta osservare. Al momento nessuno contraddice Söder, che vuole essere anche il futuro governatore della Baviera, ma la sua campagna elettorale è tra i primi indiziati per il tonfo del partito. Nelle varie interviste più di un elettore cristianosociale si è lamentato del corso erratico di Söder, che prima si è spostato a destra per drenare potenziali elettori ai nazionalisti dell’Alternative für Deutschland, Afd, poi rendendosi conto che la tattica non pagava, ha di nuovo virato verso il centro. Una critica, per quanto molto velata in tal senso, l’ha espressa anche Dorothee Bär, una fedelissima di Söder e una delle donne di punta della Csu: alla domande della conduttrice Anne Will – chi è responsabile di questo risultato disastroso? – Bär si è fatta scappare la battuta (chissà se era soltanto una battuta): “E chi, se non i maschi?”. Sono soprattutto le donne ad essersi presentate davanti ai microfoni. Un’altra è stata Ilse Aigner, 53 anni, vicegovernatrice e ministro regionale uscente per Edilizia e Infrastrutture. Aigner è da tempo in pole position per un ruolo ancora più determinante nel partito. Dopo una legislatura a Berlino come ministro per l’Agricoltura nel 2013, Aigner era tornata in Baviera: allora veniva considerata la concorrente diretta di Söder per succedere un giorno a Seehofer. A vincere per quel che riguarda la guida del Land è stato Söder. Ma toccherà a lui anche la guida del partito? Domenica sera Aigner si dedicava a una puntuale analisi della situazione della Csu, sottolineando che il partito ha perso voti su ambo i lati: a destra a favore dell’Afd, a sinistra a favore dei Verdi. C’è chi già si chiede se potrebbe essere lei l’erede della guida del partito. Il probabile show down nella Csu è previsto, stando a quanto detto da Seehofer, in dicembre. Alla domanda in conferenza stampa se pensa di lasciare la guida della Csu anzitempo Seehofer con il suo fare sornione ha solo risposto: “Intanto lasciate fare a Söder il governo. Dopo posso rispondere anche a questa domanda”.

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