Foto tratta dal profilo Facebook di Anne-Laure Kiechel

Chi è Anne-Laure Kiechel, il banchiere che sussurra all'orecchio di Tsipras

Mauro Zanon

E' passata per Lehman Brothers prima di entrare in Rothschild. Il suo ruolo nella gestione della crisi greca

Parigi. Si dicono molte cose di Anne-Laure Kiechel ad Atene. Ma si dice, anzitutto, che questo banchiere d’affari uscito da Rothschild abbia avuto un ruolo preminente, se non addirittura cruciale nella gestione della crisi greca, al punto che il quotidiano ellenico Fileleftheros le ha attribuito l’etichetta di “donna che sussurra all’orecchio di Tsipras”, il primo ministro che da ieri può guardare al futuro con maggiore serenità, dopo che il suo paese è uscito ufficialmente dal terzo piano di salvataggio messo a punto dalla Troika – 289 miliardi di euro in otto anni – e ha ritrovato almeno in parte l’autonomia finanziaria.

 

In Francia, Kiechel era sconosciuta al grande pubblico fino a quando il Figaro non ha deciso di consacrarle un ritratto. Perché questa quarantaduenne di cui tutti parlano, ora, nei salotti bancari parigini, è “La” banchiere di Rothschild in Grecia e dal 2013 è la sola donna “associée gérante” della prestigiosa banca d’affari di Avenue de Messine, lo stesso ruolo che fino al 2012 aveva un certo Emmanuel Macron. Quando le chiedono se lavorare nell’ex istituto bancario del presidente della Repubblica l’abbia aiutata a mettere in relazione il suo cliente greco con l’Eliseo e gli investitori stranieri, risponde secca: “Non aveva bisogno di noi per aprire determinate porte”. E però, Kiechel riconosce, come ambasciatrice di Rotshchild ad Atene, di aver avuto “un ruolo di facilitatore, lavorando al suo (Tsipras, ndr) fianco e assieme ai ministri responsabili dei dossier economici”.

 

Ma facciamo un passo indietro.

 

Matthieu Pigasse, boss di Lazard France, la principale rivale di Rothschild sulla piazza francese, smette di consigliare il governo Tsipras nella primavera del 2015, quando l’allora ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis se ne va con molto clamore. Subito, i dirigenti dell’istituto in cui Macron ha imparato a fare il banchiere d’affari fiutano la preda, e all’inizio del 2017 annunciano la firma di un maxi contratto con Pdma, l’agenzia che gestisce il debito ellenico. “Al di là della sua expertise in materia di ristrutturazione del debito, Anne-Laure Kiechel ha manifestamente conquistato la fiducia e la simpatia di Alexis Tsipras”, ha detto al Figaro un alto responsabile europeo. Al punto da riuscire a imporre al primo ministro di Atene di non rendere pubblico il nome di un importante investitore straniero, come rivela il quotidiano conservatore, per non compromettere l’esito positivo di una delicata trattativa. “Quando ho incontrato Alexis Tsipras per la prima volta, mi ha fatto domande per due ore. È una persona istintiva. Ha sentito che poteva darmi fiducia”, ha confidato al Figaro Kiechel.

 

Madame Rothschild ad Atene assicura di avere a cuore la giustizia sociale e la gestione della cosa pubblica, e dice di preferire il termine “consigliere” a quello di “banchiere” quando qualcuno vuole definire i contorni del suo mestiere.

 

Passata per Lehman Brothers prima di entrare nelle stanze ovattate di Rothschild a Parigi, ha studiato al Lycée Louis-le-Grand e all’Hec, la più importante business school di Francia. Ma avrebbe potuto diventare pianista. “Ho vinto dei concorsi, ma un professore mi ha detto che non sarei mai stata un talento internazionale. Dunque, ho preferito fermarmi”, racconta oggi. Nata in una famiglia di origine mitteleuropea e protestante, Kiechel parla perfettamente tedesco e ricorda con passione quando “a casa si leggeva Goethe”. “Leggere la stampa tedesca prima di tutti ha rappresentato un grande vantaggio nei suoi consigli alla Grecia”, ha osservato un conoscente. Nonostante il ritmo frenetico, fatto di andate e ritorni continui tra Parigi e Atene e innumerevoli notti insonni, Kiechel afferma di trovare comunque il tempo per andare a teatro e all’Opera. In Thailandia, dove ha deciso di trascorrere le sue ultime vacanze natalizie, ha sentito dei turisti greci dire a un gruppo di francesi che “la Grecia sta meglio”. Ha sorriso, pur consapevole che la strada per tornare a crescere con ottimismo è ancora piena di ostacoli.

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