Donald Trump e Vladimir Putin durante la conferenza stampa a Helsinki (Foto LaPresse)

Cosa si sono detti Trump e Putin a Helsinki

Micol Flammini

Interferenze, proliferazione nucleare, medio oriente e Ucraina. Ecco di cosa hanno discusso i due presidenti 

“L’incontro di oggi è solo un inizio”, ha detto Donald Trump in conclusione della conferenza stampa congiunta con Vladimir Putin. I due leader si sono promessi incontri frequenti e collaborazioni perché, come ha detto il presidente americano: “La diplomazia è da preferire ai conflitti”. “Il mondo andava malissimo fino a quattro ore fa”, ha detto Trump.

 
Interferenze

“Le interferenze sono un tema di cui abbiamo parlato”, ha ammesso il presidente americano. L’argomento era d’obbligo, servito dal procuratore Mueller venerdì sera con l’incriminazione dei dodici agenti speciali russi. Trump ha fatto sapere che Putin “ha negato con forza” ogni intromissione durante le presidenziali del 2016 e Vladimir Putin ne ha approfittato per riferire che “credere che Trump abbia vinto grazie a delle interferenze, vuol dire non avere fiducia nel suo elettorato”. I due presidenti hanno invitato a creare una collaborazione tra l’intelligence russa e quella americana per risolvere definitivamente la questione delle interferenze. All’intervento di uno dei giornalisti che domandava a Trump se si fidasse di più della sua intelligence o di Putin, il presidente americano ha risposto: “Ritengo che entrambi i paesi siano responsabili, penso che gli Stati Uniti siano stati folli, penso che siamo stati tutti sciocchi. Penso che siamo tutti da incolpare”. “Penso che l’indagine sia un disastro per il nostro paese”. Poi ha parlato della campagna elettorale brillante  e ha aggiunto: “Perché l’Fbi non ha mai indagato prima? La gente è venuta da me e ha detto forse è stata la Russia. Io ho fiducia in entrambe le parti”. Per Trump le indagini sul Russiagate sono state aperte solo perché i democratici hanno perso. “Putin è stato molto convincente e si è offerto di collaborare”, ha detto il presidente americano. Per il capo del Cremlino sono solo bugie: “Potremmo far venire i collaboratori di Mueller in Russia, ma esistono delle convenzioni e quindi dovrebbero darci la facoltà di interrogare cittadini americano coinvolti in certi vicende di spionaggio“. “Mi sono occupato di intelligence – ha aggiunto Putin – E so cosa sia un dossier. L’ultima parola spetta soltanto a un giudice. Ribadisco: inviateci una richiesta e noi risponderemo. Anche noi potremmo però poi chiedere di interrogare cittadini statunitensi".

 

   

Ucraina

Era uno dei temi più attesi, ma uno di quelli meno affrontati in conferenza stampa. I due hanno convenuto sulla necessità di riprendere gli accordi di Minsk, ma sulla Crimea le opinioni rimangono divise: “Trump ha ribadito che l’annessione della Crimea è illegale – ha detto Putin – Noi la pensiamo in modo diverso. Per noi c’è stato un referendum e la Crimea è parte della Russia”.

 

Medio oriente

Anche sul medio oriente i due leader si sono dimostrati d’accordo sulla necessità di: “Aiutare Israele rispetto alla questione siriana”. Secondo Putin bisogna fare in modo che Israele si senta sicura e per Trump: “E’ necessario fare pressione per contenere le ambizioni nucleari dell’Iran e per mettere fine alla sua campagna di odio in medio oriente”. “Vogliamo lavorare con Netanyahu per la sicurezza di Israele”. I due presidenti hanno però lasciato intendere che tra le forze militare non ci sia una collaborazione specifica. “Le forze militari – ha detto Trump – non sono come le forze politiche”. “Abbiamo parlato molto dell’aspetto umanitario in Siria, ieri ne ho discusso anche con Macron – ha dichiarato Putin che ha incontrato il presidente francese durante la finale dei Mondiali a Mosca – E ha promesso che aumenterà gli sforzi”.

 

Nucleare

“Una delle sfide più importanti del nostro tempo è la proliferazione nucleare”, ha detto Trump che ha fatto sapere di aver aggiornato Putin riguardo il suo incontro con Kim Jong-un. “Sono sicuro che la Russia voglia lavorare per noi e metter fine al problema della Corea. Il presidente russo ha lodato gli sforzi di Trump nella penisola coreana: “Il presidente ha privilegiato il dialogo rispetto all’impegno militare”. Accordo anche sul contenimento del nucleare iraniano, ma Putin ha detto che il deal, dal quale Donald Trump si è tirato fuori a inizio giugno, serve a contenere la proliferazione nucleare di Teheran.

 

Collaborazione commerciale

“Al fine di promuovere il commercio e gli investimenti reciproci - ha dichiarato Putin - abbiamo deciso di istituire un gruppo di alto livello che riunisca gli imprenditori americani e russi in grado di costruire una cooperazione reciproca vantaggiosa”.

Il presidente russo  e quello americano hanno deciso di creare un gruppo di business congiunto che preparerà proposte per lo sviluppo del commercio e degli investimenti.

 

Pallone e ortensie

Durante la prima stretta di mano, durata tre secondi, prima che i due presidenti si chiudessero con i loro interpreti per discutere i temi in agenda, sul tavolo in mezzo alle due poltrone, c’era un vaso di ortensie bianche, messe lì dall’Amministrazione finlandese che si è occupata di organizzare il summit, in segno di pace. O per lo meno così hanno pensato i giornali russi. Alla fine della conferenza stampa il presidente russo ha tirato fuori il pallone dei Mondiali e lo ha regalato a Trump: “Ora la palla è nel vostro campo”.

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