I Re magi di Xi

Redazione

Chi sono i tre uomini che andranno a comporre il cerchio magico del presidente cinese Xi Jinping. I nuovi doni del globalismo cinese e il rischio per un’Europa disattenta

Li chiamano i tre re magi, e sono i tre uomini che andranno a comporre il cerchio magico del presidente cinese Xi Jinping, ormai lanciato verso una presidenza che potrebbe essere “a vita”. L’altro ieri, come ampiamente previsto dalla stampa, il braccio destro economico di Xi, Liu He, è stato eletto vicepremier dall’Assemblea nazionale del popolo. Liu è stato l’uomo di Xi all’ultimo Davos, ed è lui che è andato alla Casa Bianca di Trump a trattare sui dazi (senza risolvere un granché, c’è da dire). Già sabato scorso il fedelissimo Wang Qishan, ex zar della lotta alla corruzione, era stato nominato vicepresidente della Repubblica popolare. A completare il trio c’è il cambio della guardia alla Banca centrale cinese, sin dal 2002 guidata dal rassicurante Zhou Xiaochuan, tra i banchieri più influenti del mondo.

In pochi si aspettavano che a sostituire il vecchio Zhou sarebbe stato Yi Gang. Sessant’anni, economista, come Liu He una lunga esperienza negli Stati Uniti, secondo i media cinesi Yi Gang è la scelta più naturale, in quanto delfino del governatore Zhou e deciso a dare continuità alla politica monetaria cinese. Con le nomine di Liu e Yi sembra sempre più chiara la strategia di globalizzazione cercata dal presidente Xi Jinping, che vuole trasformarsi in attore principale del mercato e uscire dall’isolamento del passato. Nel momento del protezionismo americano Pechino vuole mostrarsi come una valida alternativa: “Nonostante le crescenti preoccupazioni di alcuni funzionari europei per gli investimenti cinesi, la Cina e l’Ue si stanno muovendo velocemente verso la conclusione di un trattato di investimenti bilaterale e un accordo di libero scambio”, scriveva il Global Times. L’Europa è pronta a fidarsi della pretesa globalista del nuovo imperatore?

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