Cosa sappiamo della crisi politica in Honduras

La Corte elettorale ha iniziato un parziale riconteggio dei voti. Continuano le proteste e il coprifuoco. Negli scontri sarebbero morte sette persone, secondo i media locali

Redazione

La Corte elettorale in Honduras ha iniziato un parziale riconteggio dei voti espressi nel contestato ballottaggio presidenziale, come ha richiesto la coalizione di opposizione dopo che i primi risultati davano per vincente, con poche migliaia di voti, il presidente uscente Juan Orlando Hernandez, accusato di brogli. L'opposizione sta comunque boicottando il riconteggio perché il tribunale sta esaminando solo il 6 per cento circa dei voti, mentre la coalizione aveva chiesto di includere migliaia di altri seggi. Nel paese è stato decretato lo stato d'emergenza per cercare di porre fine alle proteste che si moltiplicano sulla scia dell'incerto esito delle elezioni presidenziali di domenica 26 novembre. 

    

Giovedì scorso ci sono stati duri scontri tra la polizia e i manifestanti nella capitale, Tegucigalpa, e in altre regioni dell’Honduras: il bilancio non confermato dalle autorità è dio sette morti. Secondo i media locali, cinque persone avrebbero perso la vita a San Pedro Sula, una a La Ceiba e una nella capitale. Dopo giorni di proteste guidate dall'opposizione e centinaia di arresti, è stato messo in atto un coprifuoco notturno. Migliaia di honduregni hanno marciato di nuovo nelle città di tutto il paese per mostrare il loro sostegno al candidato dell'opposizione, Salvador Nasralla, ex presentatore televisivo all'esordio in politica, che ha accusato il suo rivale di manipolare i risultati.