Riaz Khan Ahmadzai, che lo scorso anno ha aggredito dei passeggeri su un treno tedesco in nome dell'Isis

I giornali e i lupi solitari

Redazione

Il Guardian: “Chiamarli così è pigrizia”. E i nostri quotidiani?

"Lone wolf", "lupo solitario" in italiano. Il “lupo solitario” è un individuo che nel compiere un attentato terroristico agisce da solo, senza dipendere direttamente da qualche organizzazione jihadista internazionale. Questa espressione è entrata nel lessico comune, sui giornali italiani e internazionali, nelle relazioni delle intelligence, nei discorsi dei politici, ed è stata usata negli ultimi due anni per riferirsi alla stragrande maggioranza degli attacchi compiuti in Europa dallo Stato islamico. E perché non quello di ieri a San Pietroburgo? “Ma c’è un problema: ‘Lupo solitario’ non descrive in modo corretto la minaccia terroristica con cui abbiamo a che fare. Non solo: è un’espressione fuorviante”.

 

Lo afferma il Guardian, quotidiano inglese della sinistra, non certo tacciabile di fare dell’isteria sul terrorismo. Dovrebbero comprenderlo anche i nostri quotidiani che di questa espressione invece riempiono ormai da due anni le loro pagine. “Gli attentatori di Nizza e Berlino, così come molti altri che hanno compiuto attacchi terroristici in Europa nel corso dell’ultimo anno e mezzo, fanno parte di una zona grigia che per convenienza è stata spesso associata all’azione dei ‘lupi solitari’. Una scelta affrettata e pigra, che nella maggior parte dei casi non fu corretta nemmeno dopo l’esito delle indagini”. Una scelta che nasconde una operazione ideologica precisa: mistificare la grandezza del fenomeno jihadista che ha radici profonde nella umma islamica e ridurlo a ipotesi di qualche pazzo isolato.

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