"L'Europa vada per la sua strada". Erdogan mette in crisi la scommessa politica dell'Ue
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha abituato l’Europa alle sue sparate aggressive. Da anni critico contro l’Unione europea, rea di isolare e boicottare la Turchia, e violentissimo nel denunciare presunti complotti occidentali contro di lui, Erdogan non si è mai tirato indietro quando si è trattato di attaccare, davanti al pubblico osannante dei suoi sostenitori, quelli che dovrebbero essere i suoi alleati dell’Ue e nella Nato. Ma gli occhi di tutta l’Europa erano puntati sul presidente turco oggi più che in ogni altra occasione.
La tirata di Erdogan era riferita alle polemiche intorno a uno degli ultimi criteri che la Turchia deve approvare per ottenere la liberalizzazione dei visti europei per i suoi cittadini, come previsto nell’accordo sui migranti siglato a marzo. In particolare, Erdogan era critico sulla richiesta da parte dell’Ue di rendere più stringente la sua definizione di organizzazione terroristica per eguagliare gli standard europei (“Perché non cambiate voi le vostre regole visto che avete lasciato che i terroristi piantassero le tende fuori dal Parlamento europeo?”, ha detto polemicamente il presidente). Ma la risposta durissima del presidente è stata vista come un’accusa a più ampio spettro. Fin da ieri sera, molti media e commentatori internazionali, tra cui il Financial Times, il Guardian e un importante diplomatico turco che ha scritto su Politico Europe hanno notato che una delle conseguenze della dipartita di Davutoglu potrebbe essere non solo l’inasprimento dei rapporti diplomatici, ma perfino il crollo anticipato dell’accordo sui migranti faticosamente negoziato.
Da tempo Erdogan usa la sua retorica violenta per alzare la posta nei negoziati. Anche in questo caso il suo invito all’Europa ad “andare per la sua strada” potrebbe essere un tentativo di spingere i leader Ue a nuove concessioni. Adesso bisogna vedere fino a quando gli europei saranno disposti ad accettare passivamente i diktat del sultano.