Jeremy Corbyn (foto LaPresse)

Il pacifismo complottardo delle New Left

Paola Peduzzi
Hamas e Hezbollah amici, Israele e America distruttori. Occhio all’Ue

Milano. Jeremy Corbyn non aveva ancora finito di formare il suo governo ombra – lavoro difficilissimo, fuggivano in tanti – e già la sua politica estera era diventata occasione di polemica. Si sa che Corbyn ha la passione per il dialogo con i nemici, anzi pensa che questo sia l’unico modo per portare la pace: è in buoni rapporti con Hamas e con Hezbollah, dice che anche con lo Stato islamico in qualche modo bisogna scendere a patti, pensa che l’imperialismo americano sia la causa di tutti i mali del mondo, paragona gli attacchi jihadisti ai bombardamenti occidentali, e naturalmente accusa Israele di ogni male possibile. C’è un tasso di antisemitismo così alto nel pensiero e nelle parole di Corbyn e dei suoi alleati che molti in questi giorni si chiedevano ironici: non potevamo tenerci direttamente l’antisemita in chief George Galloway o al limite l’ex sindaco di Londra Ken Livingstone, grande ispiratore di tutto il corbynismo?

 

Nel mondo secondo il nuovo leader britannico è spuntata anche l’ipotesi di un ministero per le Minoranze religiose, subito ribattezzato il “ministero per gli ebrei”, un modo goffo per non sembrare antisemita. Ma non è che Corbyn voglia nascondersi così tanto, è fiero delle sue idee. Le teorie del complotto hanno preso il potere nel fu Labour blairiano, e così ora non soltanto sarà difficile per il Regno Unito intensificare i bombardamenti in Siria, ma sarà discussione su tutto: Corbyn vorrebbe far uscire il paese dalla Nato e farlo entrare nell’orbita russa. Il rapporto con i media del leader laburista è disastroso, e peggiora a vista d’occhio, ma è significativo che Corbyn abbia detto che piuttosto che seguire la Bbc sarebbe meglio guardare Rt, Russia Today, l’all news russo che fa propaganda per il Cremlino. Anche la posizione sulla vicina Europa è causa di polemica: Corbyn nasce come euroscettico e contro la campagna per restare nell’Ue, ma ieri il suo ministro degli Esteri ombra, Hilary Benn, ha detto che la linea è quella classica laburista, si vuole rimanere nell’Ue “a ogni condizione”. Si vedrà, ma mentre si discute su cosa ne sarà del sistema di difesa inglese, il Trident messo sotto accusa anche dagli scozzesi, spiccava la cover del Sun: Corbyn vuole abolire l’esercito! Il suo pacifismo dialogante è, in tempi di guerra, parecchio rischioso.

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi