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Editoriali

Alla fine Amnesty Italia si scusa per le sue accuse all’Ucraina

Redazione

Dopo la segnalazione del Foglio, il portavoce Riccardo Noury ammette di aver “sottovalutato” la necessità di correggere le
il comunicato, ingiustificato, che accusava l’esercito ucraino, risalenti all'agosto del 2022. La ricostruzione della vicenda e qualche domanda alla ong

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Alla fine Amnesty Italia, dopo che il Foglio ha sollevato il tema, ammette di aver “sottovalutato” la necessità di comunicare al pubblico italiano ciò che era emerso dalle indagini interne e indipendenti di Amnesty International sulle accuse ingiustificate all’esercito ucraino.

 

La ricostruzione dei fatti

Il 4 agosto 2022 la ong pubblicò un comunicato che accusava le Forze armate ucraine di aver messo a rischio la vita dei civili, trasformandoli in obiettivi militari, e quindi di aver violato il diritto umanitario internazionale. La denuncia provocò un terremoto: da un lato fu usata dalla Russia per mostrare i “crimini” dell’Ucraina sui propri civili, dall’altro provocò la dura reazione del governo di Zelensky e le dimissioni per protesta della capa di Amnesty Ukraine, che criticava i metodi e le parole usate dalla ong.

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Che qualcosa non andava si capì subito, tanto che partì una revisione interna. Ma solo ad aprile, grazie a uno scoop del New York Times, è emerso da un rapporto di un panel di esperti convocato da Amnesty che il comunicato del 4 agosto aveva molte falle e giungeva frettolosamente a conclusioni non comprovate. Poi a maggio Amnesty International ha pubblicato un altro report, con una riorganizzazione interna sulla base degli errori appresi in questa vicenda. Ma in tutto ciò Amnesty Italia, che aveva dato ampio risalto alle accuse del 2022, è rimasta silente quando sono cadute.

Perché non ha pubblicato subito anche i comunicati di scuse della ong? Inoltre per quel report, dopo lo scoop del NYT, Amnesty International è stata costretta a fare un comunicato specifico il 28 aprile 2023. Amnesty Int. ha poi messo un alert in testa al comunicato del 4 agosto, mentre Amnesty Italia solo una noticina in coda.

Davvero Amnesty Italia ritiene che, visto il clamore nazionale e internazionale di quelle accuse, sia sufficiente mettere una nota a pie' di pagina di un comunicato di un anno fa che tra l'altro rimanda, senza alcuna spiegazione, a un documento tecnico di 18 pagine in lingua inglese?  Va ricordato inoltre che ancora Il 17 maggio 2023 Amnesty International ha pubblicato un messaggio della capa del board con un nuovo report di riorganizzazione delle procedure della Ong alla luce degli errori del comunicato del 4 agosto. Anche in questo caso Amnesty Italia non ne ha dato tempestivamente conto. 

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“Ho sottovalutato l’urgenza di pubblicare tempestivamente la traduzione”, risponde oggi il portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury, “che dunque ora grazie alla sollecitazione” del Foglio è pubblica sul sito: “Il comunicato stampa del 4 agosto 2022 sull’Ucraina ha suscitato rabbia e angoscia in tante persone – dice Amnesty – Oltre alle nostre profonde scuse, abbiamo pubblicato un Rapporto organizzativo sull’Ucraina che contiene le principali lezioni apprese da questa vicenda”.

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La conclusione più importante è che, dice Noury, le accuse dell’agosto 2022 “non sono sufficientemente suffragate dalle prove raccolte”.



Le domande di Luciano Capone e le risposte di Nuory

 

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