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editoriali

Meglio il Qatar di San Siro

Redazione

Riparte la Serie A, Milano resta con uno stadio brutto e costoso. Squadre in fuga?

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Ricomincia la Serie A e gli appassionati italiani, dopo essersi lustrati gli occhi con i magnifici stadi del Qatar, ripiombano nella tristezza disfunzionale di frequentare o vedere in tv strutture vecchie, brutte, inadeguate. E che soprattutto fanno perdere soldi alle città e ai club. Un salto indietro di decenni. Il caso più noto e disperante è quello del Meazza di Milano. Da tre anni e mezzo le società di Inter e Milan hanno presentato una offerta-richiesta al Comune per poter abbattere un impianto ormai desueto, che consuma malamente lo spazio (guardare una foto aerea per credere) e da cui ricavano poco o nulla (60 milioni circa spesi solo per l’affitto). Vorrebbero sviluppare l’area attorno, attualmente sottoutilizzata. 
Il progetto iniziale prevedeva 1,2 miliardi di investimenti comprensivi di 81 milioni per nuova viabilità e urbanizzazione, oltre ad altri 60 milioni di oneri. Per il Comune, un incasso investibile per sistemare il malandato quartiere.

 

La storia si sa come è andata, nella scorsa sindacatura Beppe Sala non ha voluto o saputo forzare la decisione, così comitati, nostalgici di quando c’era la nebbia a San Siro, Verdi e Nimby di varia natura sono riusciti non a “mitigare” (sic!) o migliorare il progetto, ma a bloccarlo. Ora ci si è messo anche Sgarbi, che annuncia di voler imporre “un vincolo di tutela storico relazionale” su un edificio senza valore architettonico, più volte modificato e su cui nemmeno la Sovrintendenza se l’è sentita di mettere tutela. Il risultato può essere duplice: o i club “fanno buon viso”, ha detto Sala, cioè restano in uno stadio che li colloca ai margini del calcio europeo, che costa e non rende. Oppure se ne vanno (a Sesto). E in quel caso sarà Milano a perdere 60 milioni di affitto, da sommare ai 5 o 10 milioni all’anno di manutenzione (che resteranno) per lo stadio vuoto. E senza gli 80 o più milioni di urbanizzazione. Tanto pagano i milanesi. Con la sola “soddisfazione” (sì, c’è chi lo è) di impoverire le squadre e di tenersi uno stadio vecchio e brutto. Chapeau. Ma davvero.
 

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