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editoriali

L'incontro tra Orban e Putin mette in imbarazzo l'Ue

redazione

Il premier ungherese in visita a Mosca ha dimostrato cosa pensa della democrazia

Viktor Orbán è andato a Mosca a trovare il presidente russo, Vladimir Putin, dicendo di essere in una “missione di pace”, per conto di chi, non si sa, visto che nessuno dei suoi partner europei era a favore del suo viaggio. Ha detto a Putin che l’Ue non vuole la guerra, ma poi si è dimenticato di menzionare l’Ucraina. Ha chiesto di aumentare le forniture di gas, anche questa una mossa molto contestata in un momento in cui il presidente russo è accusato di usare l’energia come un’arma.

Che Orbán abbia più a cuore i suoi rapporti con la Russia che quelli con l’Unione europea o con l’America, da quando non è più trumpiana, ormai è chiaro e lo ha reso ancora più chiaro il ministro della Difesa ungherese, Tibor Benko, che proprio ieri ha dichiarato che l’Ungheria non ha bisogno di 1.000 soldati Nato che siano di stanza permanentemente: “Nessuno vuole creare una situazione in cui le persone siano spaventate e preoccupate mettendo in mostra le loro forze”. Evitare che arrivino i soldati in Ungheria è un modo per non indispettire Putin, che chiede alla Nato di tornare ai confini del 1997, ma senza rinunciare al posto di Budapest dentro all’Alleanza. Questo è un altro indizio di quanto Orbán tenga alla considerazione del leader russo e quanto dia per scontata, e quindi tratti con strafottenza, la sua relazione con gli alleati.

A Mosca ha lodato i suoi rapporti duraturi con Putin e con lo slancio che gli è proprio quando parla con il capo del Cremlino, Orbán ha detto: “Questo è il nostro tredicesimo incontro. E’ una cosa rara. Praticamente tutti quelli che erano miei colleghi nell’Ue ormai non lo sono più”. Che i leader cambino è normale, non per Orbán evidentemente. Poi ha affermato di essere sicuro di rivincere le elezioni il 3 aprile e ha aggiunto: “Ho grandi speranze che per molti anni a venire possiamo lavorare insieme”.

Orbán ha preso spunto da Putin e ha copiato la sua democrazia illiberale in Ungheria, vuole seguire i suoi passi. Per l’Ue avere un aspirante Putin alla guida di un paese membro non può essere considerato accettabile.