Enrico Letta (Ansa)

EDITORIALI

Letta bocciato in tassonomia green

Redazione

La sparata stile Grillo del segretario Pd è incomprensibile. E Cingolani?

Enrico Letta ha scomunicato la bozza di tassonomia degli investimenti sostenibili. Il segretario del Partito democratico ha cinguettato: “Non ci piace la bozza di #tassonomia verde che la Commissione Ue sta facendo circolare. L’inclusione del nucleare è per noi radicalmente sbagliata. E il gas non è il futuro, è solo da considerare in logica di pura transizione verso le vere energie rinnovabili”. Nel merito, è una posizione incomprensibile.

 

La tassonomia dà il patentino della sostenibilità al gas solo in presenza di requisiti emissivi assai stringenti, tanto che qualcuno si chiede se sia solo un modo gentile di dare il benservito. Quanto al nucleare, essa ne riconosce (anche qui, in presenza di opportune garanzie) il possibile ruolo nella decarbonizzazione, in modo che gli stati membri che lo desiderano possano utilizzare anche questo strumento; ma tale scelta appartiene esclusivamente agli stati stessi. Bocciare la tassonomia, dunque, non significa sbarrare la strada al nucleare in Italia, ma mettere i bastoni tra le ruote alla Francia, alla Finlandia e agli altri paesi nuclearisti. Non si può neppure leggerla come una risposta super politica a Matteo Salvini, che da tempo chiede di valutare il ritorno al nucleare nel nostro paese. La differenza è che, mentre la sparata del leader leghista appare a tutti per quello che è, quella del capo del Pd rischia di produrre conseguenze.

 

Di fatto, sconfessa il governo, che da tempo, per bocca del ministro Roberto Cingolani, chiede di evitare un approccio talebano alle energie verdi. Perfino il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ferocemente contrario all’atomo, ha scelto il basso profilo, annunciando l’astensione. Addirittura il M5s ha preso una linea più sfumata. Se il Pd vuole rubare ai grillini il primato del populismo di sinistra, ci sta riuscendo. Se questo serva al partito è discutibile. Al paese e alla qualità del dibattito politico fa certamente un danno.

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