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editoriali

Evviva il Giornale e Libero sì vax

Redazione

La stampa è più brava dei partiti a capire gli elettori. Note per Salvini e Meloni

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I principali quotidiani  legati alle posizioni della destra e del centrodestra, il Giornale e Libero, hanno assunto in modo sempre più marcato un atteggiamento intransigente nei confronti dei No vax. Non era scontato, viste le ambiguità presenti nello schieramento politico di riferimento, ma di giorno in giorno la posizione diventa più ferma e più convinta. Rimane un’eccezione: La Verità, che ieri titolava la prima pagina con un incredibile “Giù la maschera: i vaccini non bastano”, accompagnato da un trafiletto in cui sosteneva che chi non plaude a qualunque restrizione diventa No vax, firmato dal vicedirettore Francesco Borgonovo.

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I principali quotidiani  legati alle posizioni della destra e del centrodestra, il Giornale e Libero, hanno assunto in modo sempre più marcato un atteggiamento intransigente nei confronti dei No vax. Non era scontato, viste le ambiguità presenti nello schieramento politico di riferimento, ma di giorno in giorno la posizione diventa più ferma e più convinta. Rimane un’eccezione: La Verità, che ieri titolava la prima pagina con un incredibile “Giù la maschera: i vaccini non bastano”, accompagnato da un trafiletto in cui sosteneva che chi non plaude a qualunque restrizione diventa No vax, firmato dal vicedirettore Francesco Borgonovo.

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Anche questo mette in luce il merito delle direzioni dei giornali che si sono sottratte a questa deriva complottista. La scelta viene probabilmente anche dalla convinzione che la maggior parte dei lettori è favorevole alla campagna vaccinale e alle misure di salvaguardia della salute pubblica. D’altra parte anche l’area “sociale” di riferimento, costituita essenzialmente dalle forze produttive, ha espresso la volontà di salvaguardare la salute anche sui luoghi di lavoro. Così, per una volta, non sono i partiti a orientare i giornali di riferimento, ma sono questi a esercitare una pressione sui partiti e Matteo Salvini (assediato anche dai presidenti leghisti delle regioni del nord) e Giorgia Meloni dovranno tenerne conto.

 

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Naturalmente non si tratta della resurrezione di un “quarto potere” indipendente, che peraltro in Italia è solo una favola, ma di un caso interessante di consonanza della stampa con l’elettorato, la prima si è rivelata più capace di intercettare il secondo di quanto non  le strategie dei maggiori partiti di centrodestra abbiano fatto finora (eccezion fatta per  Forza Italia). Senza esagerarne il significato, va tuttavia rimarcato il dato dell’indipendenza di giudizio dei due quotidiani, che è senz’altro una buona notizia e, soprattutto, un’indicazione chiara del fatto che le file di chi, da destra,  dice di essere scettico nei confronti dei vaccini si stanno facendo sempre più sparute.

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