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EDITORIALI

La piazza dell’est è arrabbiata

Redazione

Le proteste in Polonia, Russia e Bielorussia e i governi che si sentono indistruttibili

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Da mercoledì sera migliaia di persone stanno manifestando in Polonia contro l’entrata in vigore della nuova legge sull’aborto. E’ una protesta molto estesa che va al di là della partecipazione della popolazione giovane e femminile, al di là della capitale, roccaforte liberale del paese guidato dalla destra del PiS. Dalla parte dei manifestanti pacifici si è schierato anche il principale partito di opposizione, i conservatori del Po che al Parlamento europeo siedono tra i popolari, segno che questa protesta va al di là anche della legge sull’aborto. E’ una protesta contro i metodi del PiS e la sua svolta illiberale. A Varsavia la polizia ha fermato tredici persone, ci sono stati scontri, ed è la prima volta che una protesta assume dei toni tanto accesi. Non è la prima volta che i polacchi manifestano contro il governo, ma l’atmosfera è cambiata.

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Da mercoledì sera migliaia di persone stanno manifestando in Polonia contro l’entrata in vigore della nuova legge sull’aborto. E’ una protesta molto estesa che va al di là della partecipazione della popolazione giovane e femminile, al di là della capitale, roccaforte liberale del paese guidato dalla destra del PiS. Dalla parte dei manifestanti pacifici si è schierato anche il principale partito di opposizione, i conservatori del Po che al Parlamento europeo siedono tra i popolari, segno che questa protesta va al di là anche della legge sull’aborto. E’ una protesta contro i metodi del PiS e la sua svolta illiberale. A Varsavia la polizia ha fermato tredici persone, ci sono stati scontri, ed è la prima volta che una protesta assume dei toni tanto accesi. Non è la prima volta che i polacchi manifestano contro il governo, ma l’atmosfera è cambiata.

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In Bielorussia i cittadini protestano da agosto perché il dittatore Aljaksandr Lukashenka pretende di aver vinto le elezioni, che invece secondo uno spoglio indipendente sarebbero state vinte dalla leader dell’opposizione Svjatlana Tikhanovskaya. I bielorussi scendono in strada pacificamente da quasi sei mesi, vengono picchiati e arrestati, ma loro, tenaci, vanno avanti. In Russia lo scorso fine settimana ci sono state delle proteste che hanno visto una partecipazione senza precedenti in questi ultimi anni. La polizia ha arrestato quasi quattromila persone, tutte in piazza contro l’avvelenamento del volto più noto dell’opposizione Alexei Navalny. Polonia, Bielorussia e Russia sono realtà molto diverse tra di loro, ma c’è un filo rosso fatto di rabbia e di insoddisfazione contro dei governi che si credono inscalfibili e inviolabili. La voglia di emancipazione sembra essere la protagonista di questi avvenimenti, una presa di coscienza degli elettori che la destra del PiS, la democrazia illiberale di Putin e la dittatura di Lukashenka non possono ignorare. 
 

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