PUBBLICITÁ

EDITORIALI

La Wto spera nelle elezioni americane

Redazione

Gli Stati Uniti congelano la nomina a direttore della nigeriana Okonjo-Iweala

PUBBLICITÁ

La scorsa settimana era l’Unione europea quella che sembrava non riuscire a prendere una decisione su quale candidata sostenere per la nomina a direttore della Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio. Poi i paesi membri si sono decisi  a sostenere la nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala, ex ministro delle Finanze, ex vicedirettore della Banca mondiale e oggi presidente di Gavi, l’Alleanza mondiale per vaccini e immunizzazioni. L’altra candidata è invece la sudcoreana Yoo Myung-hee, ex ministro del Commercio. Chiarita la posizione europea sono però arrivati gli Stati Uniti ad aggiungere confusione in un processo già complesso. Mercoledì, David Walker, il capo del Consiglio generale della Wto, aveva annunciato che tra i  membri dell’organizzazione, la “candidata di consenso” era la Okonjo-Iweala. E siccome la nomina del direttore generale della Wto è sempre avvenuta per consenso e non per una votazione a maggioranza, sembrava fatta. Ma gli Stati Uniti hanno bloccato la nomina della nigeriana e il mancato sostegno di Washington è una posizione molto pesante dentro all’organizzazione.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


La scorsa settimana era l’Unione europea quella che sembrava non riuscire a prendere una decisione su quale candidata sostenere per la nomina a direttore della Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio. Poi i paesi membri si sono decisi  a sostenere la nigeriana Ngozi Okonjo-Iweala, ex ministro delle Finanze, ex vicedirettore della Banca mondiale e oggi presidente di Gavi, l’Alleanza mondiale per vaccini e immunizzazioni. L’altra candidata è invece la sudcoreana Yoo Myung-hee, ex ministro del Commercio. Chiarita la posizione europea sono però arrivati gli Stati Uniti ad aggiungere confusione in un processo già complesso. Mercoledì, David Walker, il capo del Consiglio generale della Wto, aveva annunciato che tra i  membri dell’organizzazione, la “candidata di consenso” era la Okonjo-Iweala. E siccome la nomina del direttore generale della Wto è sempre avvenuta per consenso e non per una votazione a maggioranza, sembrava fatta. Ma gli Stati Uniti hanno bloccato la nomina della nigeriana e il mancato sostegno di Washington è una posizione molto pesante dentro all’organizzazione.

 

Secondo Politico gli Stati Uniti preferiscono Myung-hee, secondo altri commentatori è soltanto un’altra ripicca dell’Amministrazione Trump che osteggia le organizzazioni internazionali in generale e in particolare quella del Commercio. In questi ultimi quattro anni Washington ha sospeso la nomina dei membri dell’Appellate body, il comitato di sette giudici che deve risolvere le dispute commerciali tra i paesi. Dopo le dimissioni di Roberto Azevêdo,  gli Stati Uniti si sono anche opposti alla nomina di un direttore ad interim, lasciando l’organizzazione senza una guida. La prossima riunione  sarà il 9 novembre, dopo le elezioni americane e c’è chi spera che il risultato aiuti a sbloccare la situazione. Se non sarà possibile nominare un direttore in base al consenso, si potrà procedere a farlo a maggioranza.  Ngozi Okonjo-Iweala verrebbe scelta, ma il suo mandato partirebbe afono: contro di sé ha la prima economia del mondo. Se la Wto era un’organizzazione debole, il processo per scegliere la sua futura direttrice – che sarà una donna per ora è l’unica certezza – la sta indebolendo ancora di più. 

PUBBLICITÁ