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editoriali

Fino a quando Orcel ballerà da solo?

Redazione

Unicredit chiude la porta a Mps. Gli effetti della ripresa sul risiko bancario

A dispetto di chi pensa che la trattativa con il Mef su Mps sia solo congelata, l’ad di Unicredit, Andrea Orcel, ha detto ieri che Siena è “una finestra di opportunità che si è chiusa”. Una risposta netta alle domande degli analisti durante la presentazione dei risultati dei primi nove mesi del 2021, superiori alle attese in termini di utili, ricavi e minor costo del debito. Risultati che rappresentano una svolta positiva rispetto al 2020, anno di forte contrazione dei margini ma anche caratterizzato dalla pulizia di bilancio avviata dal precedente amministratore Jean Pierre Mustier prima di uscire di scena con la fama di chi non ha voluto fare accordi con il governo su Mps. Orcel, invece, si è seduto al tavolo con il Mef, ha condotto una lunga trattativa facendo emergere quella che è la questione di fondo: le condizioni per l’acquisto del Monte sono improponibili a un operatore di mercato che non voglia rischiare di bruciare capitale proprio.

Se la finestra è davvero chiusa si vedrà nei prossimi mesi e dipenderà dalla capacità del Monte di recuperare terreno nella gestione e anche dall’estensione degli incentivi fiscali per le fusioni fino a giugno 2022. Intanto, Unicredit vede un futuro di crescita organica: “Siamo focalizzati al 100 per cento sulle nostre iniziative”, ha detto Orcel. Parole che porterebbero a escludere, nel breve medio periodo, altre operazioni in Italia o all’estero. Ma non si può mai dire perché l’onda lunga del consolidamento bancario potrebbe essere cavalcata anche da Unicredit. Una cosa, però, è certa. Nelle ultime settimane si è sentito spesso parlare di strategia “stand alone”. Lo ha fatto Orcel ieri, lo ha ripetuto più volte l’ad di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, nonostante i rumors su possibili operazioni con banche del centro-nord, ed è il nuovo mantra di Mps. E’ possibile che la ripresa economica, più intensa e rapida del previsto, abbia ridimensionato i timori per l’ondata post pandemica di Npl e fatto vedere il risiko non più come una necessità per stabilizzare il patrimonio ma come un’opportunità da cogliere o meno.

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