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editoriali

Le banche e la variabile Carige

redazione

Perché le strategie di Mps e di Unicredit passano dai guai di Genova

Banca Carige è di nuovo un problema? E la privatizzazione di Mps rischia di dividere il governo Draghi? Stando alle ultime evoluzioni, l’istituto ligure ha rivisto al rialzo la perdita netta degli undici mesi che hanno seguito l’amministrazione straordinaria a 251,6 milioni rispetto ai 185,3 preliminari e Matteo Salvini ha chiesto di rimandare la vendita di Mps. Le due banche hanno storie diverse ma provengono entrambe da salvataggi (la prima, privata, ha il Fondo interbancario per la tutela dei depositi (Fitd) come azionista di maggioranza e la seconda è controllata dal Tesoro) e oggi hanno la stessa necessità: trovare un compratore. E nel farlo rischiano di calpestarsi i piedi.

 

A quanto risulta, la Cassa centrale trentina sta riflettendo sul suo ruolo di cavaliere bianco di Carige, che potrebbe rivelarsi pesante da sostenere per un mondo come quello del credito cooperativo, e valutando di rinunciare ad assumere la maggioranza dell’istituto ligure, cosa che consentirebbe al Fitd di uscire dal capitale e di portare a termine il salvataggio. Se così fosse il Fondo dovrebbe mettersi alla ricerca di un nuovo compratore (lo statuto impone di detenere partecipazioni solo temporanee nel caso di interventi precauzionali) nel momento in cui il Mef sta facendo lo stesso lavoro per Mps. Difficile immaginare che la staffetta Gualtieri-Franco comporti un cambio di strategia per Mps. Anche se Salvini la pensa diversamente, la strada maestra resta la privatizzazione entro quest’anno secondo gli impegni assunti con l’Ue. Come potenziale soggetto aggregatore è stata individuata Unicredit che ha interesse a una crescita dimensionale nel momento in cui Intesa Sanpaolo non ha spazi di espansione in Italia per motivi Antitrust. Gae Aulenti potrebbe guardare verso Siena o puntare a rafforzarsi attraverso l’unione con Bpm o imboccando la strada che porta verso Genova. Sono ipotesi di mercato, ma all’insediamento di Andrea Orcel al vertice di Unicredit manca ormai un mese e il risiko bancario finora non aveva previsto la variabile Carige.

 

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