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Panetta (Bce): "Ecco come potrà essere l'euro digitale"

L'economista italiano, membro del comitato esecutivo della Bce, racconta a Luciano Capone il progetto di una moneta virtuale dell'Eurotower. E poi le nuove regole sulla vigilanza, per dare respiro alle banche, e i nuovi obiettivi sull'inflazione

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Fabio Panetta sgombera il campo da equivoci: “Non aboliremo il contante, questo è certo”. E però neppure si può rifiutare di prendere atto del mondo che cambia. “Non possiamo accettare che monete virtuali di aziende private possano soppiantare l'euro”. Ed è per questo che l'economista romano, membro del comitato esecutivo della Bce, si è posto a capo di un progetto che ha l'obiettivo quella della creazione dell'euro digitale. E dal suo studio di Francoforte, intervistato da Luciano Capone, ci racconta il senso del suo piano. “Prendiamo atto che c'è una crescente riluttanza, in tutta l'eurozona e non solo nei paesi del nord, al ricorso ai pagamenti in contante. Molti strumenti di pagamento telematico, in giro per il mondo, vengono sviluppati da stati sovrano. Anche la Banca centrale della Repubblica popolare cinese ha avviato da qualche anno una sperimentazione in tal senso coinvolgendo centinaia di milioni di persone. E poi ci sono grandi aziende private, come Facebook che ha tre miliardi di clienti, e stanno varando una loro moneta virtuale, qual è Lybra. Ecco, non credo che si possa accettare che queste monete possano affermarsi anche nell'area dell'euro soppiantando la nostra moneta tradizionale. E per questo abbiamo lanciato un progetto: si tratterà per ora di una consultazione molto ampia, per un percorso che non sarà né breve né facile. Ma che, se andrà a buon fine, ci permetterà di pagare coi nostri euro ma in forma digitale”.

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E se questo è l'obiettivo di più lunga prospettiva, ci sono impegni più incombenti, per la Bce. “Quello della stabilità dei prezzi e del mantenimento dell'inflazione al 2 per cento resta il nostro proposito principale”. E però anche su questo qualcosa è cambiato: perché l'Eurotower ha deciso di perseguire questo obiettivo “in modo simmetrico”. Cosa significa? “Significa che con una situazione di generale bassa inflazione, e tassi di interesse altrettanto bassi, le banche centrali hanno meno spazio per politiche espansive. Ebbene, ci siamo accorti che negli ultimi periodi abbiamo forse dato ai mercati l'impressione che noi, come Bce, siamo più tolleranti nei confronti di una inflazione al di sotto del 2 per cento, e meno tolleranti nel caso di un'inflazione al di sopra di quella soglia. Per questo abbiamo deciso che una simile percezione va rimossa: il nostro obiettivo resta il 2 per cento, con oscillazioni minime al di sopra e al di sotto che sono, diciamo così, egualmente tollerabili”.

 

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E poi ci sono le banche, e le loro sofferenze relative ai crediti deteriorati, i cosiddetti non performing loans. Gli istituti di credito italiani hanno più volte chiesto che si allentassero i vincoli della vigilanza europea, data la crisi del Covid. Panetta dice che stavolta le politiche di vigilanza sono state meno rigide: “La Bce, tenendo conto dell'oggettiva fase di sofferenza dei bilanci bancari a causa della pandemia, ha introdotto margini di flessibilità significativi. E sono in corso discussioni su eventuali ulteriori interventi nel merito”.

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