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La Bce prende tempo. Per Lagarde “la ripresa sta perdendo vigore più del previsto”

Mariarosaria Marchesano

“Le ultime indagini macroeconomiche indicano un significativo indebolimento delle attività nell’ultimo trimestre dell’anno”. Perché la Banca centrale europea vuole capire quale sarà il punto di caduta prima di agire con nuovi interventi di politica monetaria (che arriveranno a dicembre)

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Più che a ricalibrare la politica monetaria, su cui non si registrano particolari novità, la riunione del board della Bce di oggi è servita a prendere tempo in attesa di capire che tipo di scenario economico si profila in seguito alla seconda ondata di Covid 19 e a esercitare pressione affinché il Recovery fund diventi operativo al più presto. “La ripresa sta perdendo vigore più del previsto”, ha detto la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, durante la conferenza stampa in cui ha spiegato che “le ultime indagini macroeconomiche indicano un significativo indebolimento delle attività nell’ultimo trimestre dell’anno”.

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Più che a ricalibrare la politica monetaria, su cui non si registrano particolari novità, la riunione del board della Bce di oggi è servita a prendere tempo in attesa di capire che tipo di scenario economico si profila in seguito alla seconda ondata di Covid 19 e a esercitare pressione affinché il Recovery fund diventi operativo al più presto. “La ripresa sta perdendo vigore più del previsto”, ha detto la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, durante la conferenza stampa in cui ha spiegato che “le ultime indagini macroeconomiche indicano un significativo indebolimento delle attività nell’ultimo trimestre dell’anno”.

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Certo, resta la necessità di un ampio grado di stimolo monetario per sostenere la ripresa economica e salvaguardare la stabilità dei prezzi, e su questo il consiglio dell’Eurotower è già al lavoro per dare una risposta adeguata all’attuale situazione, ma il focus della Bce oggi è sembrato essere un altro. E’ come se la presidente Lagarde avesse voluto richiamare l’attenzione generale su quello che sta succedendo in questi giorni in tutta Europa e cioè l’aumento dei contagi e le nuove restrizioni che fanno già presagire un mese di novembre “molto negativo”. Insomma, il pil del terzo trimestre potrebbe anche sorprendere positivamente, ha sintetizzato, ma il quarto andrà sicuramente giù. Di quanto? Difficile fare previsioni perché “dipende dalle misure di contenimento decise dai governi e dalle politiche fiscali poste in essere per contrastare l’impatto negativo sull’economia”. Così, la Banca centrale europea vuole capire quale sarà il punto di caduta prima di agire con nuovi interventi di politica monetaria, che, ha assicurato, potranno arrivare a dicembre quando la situazione sarà più chiara.

  

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Per il momento, la Bce lascia fare il suo lavoro al programma di acquisti pandemico da 1.350 miliardi, che sta assorbendo il nuovo debito degli stati. Il Pepp – questo il suo nome – sarà attivo fino a giugno 2021 e non è escluso che la sua dotazione possa essere ampliata in futuro, anche se per adesso non se ne ravvisa la necessità essendo stato sfruttata solo una parte della sua capacità (500 miliardi). Un buon successo, ha detto Lagarde, hanno avuto anche i cosiddetti Tltro, cioè i prestiti agevolati alle banche. “In ogni caso, la Bce e l’intero eurosistema saranno molti attenti a garantire che il credito continui ad arrivare all’economia reale e che si mantengano condizioni di finanziamento favorevoli ed ampia liquidità per rispondere ad ogni choc che potremo dover affrontare nelle prossime settimane e mesi. In ogni caso, useremo tutta la flessibilità a nostra disposizione”.

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