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Chiamate i Ferragnez pure per il Made in Italy

Redazione

I danni da contraffazione, dice l’Ocse, ammontano a 5,2 miliardi. Fatelo sapere

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Di fronte ai nuovi dati sulla contraffazione del made in Italy diffusi dall’Ocse, 5,2 miliardi di euro di danni, verrebbe voglia di chiamare i Ferragnez. Guardatevi attorno, ultimamente nessuno è capace di sollevare l’interesse pubblico su temi come sanità, cultura e responsabilità meglio di loro. E non scherziamo affatto, no kidding.

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Di fronte ai nuovi dati sulla contraffazione del made in Italy diffusi dall’Ocse, 5,2 miliardi di euro di danni, verrebbe voglia di chiamare i Ferragnez. Guardatevi attorno, ultimamente nessuno è capace di sollevare l’interesse pubblico su temi come sanità, cultura e responsabilità meglio di loro. E non scherziamo affatto, no kidding.

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Se fino all’altro ieri per sensibilizzare il pubblico nazionale si chiamava Andrea Bocelli, ora travolto dal suo incerto e sgangherato negazionismo, adesso il favore pop è tutto per Federico Lucia in arte Fedez e Chiara Ferragni. Nel giro di sei mesi, hanno convinto centinaia di migliaia di italiani a donare un obolo per un nuovo reparto di terapia intensiva del San Raffaele portandolo a termine in tempi sconosciuti al governatore Fontana, hanno esplicitato che andar per musei è cool anzi fighissimo, facendo schizzare verso l’alto gli ingressi agli Uffizi.

 

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Solo ieri hanno fatto un video “su richiesta del presidente del Consiglio che ha chiesto aiuto a me e a mia moglie” per “esortare la popolazione all’uso delle mascherine”. Il premier che chiede a Fedez la cortesia di un post è un fatto talmente inedito e indicativo dei tempi che varrebbe la pena di sfruttarlo ancora, per altre cause nobili e di cui, spesso, ci si ricorda solo in chiave scandalistica.

 

La difesa del made in Italy, appunto, che tanto lavoro dà, peraltro, anche a loro: la smania di comprare status symbol falsi causa alle manifatture italiane, dato Ocse, danni per 1,3 miliardi di mancate vendite e 1,4 miliardi ai consumatori che credono (o fingono) di acquistare prodotto autentico.

  

La contraffazione, come si sa e si finge di non sapere, equivale a riciclaggio, evasione fiscale, sfruttamento del lavoro illegale e in-sostenibilità produttiva. Il Covid, che per molti è una grande opportunità commerciale, ha solo aumentato questo mercato. Come per la mascherina che bisognerebbe sempre indossare, per abbattere la contraffazione basterebbe evitare di comprare, ma sapete come vanno le cose. Confindustria Moda ha annunciato di voler concertare con il Mise una campagna di sensibilizzazione. Ci dia retta, anzi dia retta a Conte: chiami i Ferragnez.

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