PUBBLICITÁ

Editoriali

Salvate le aziende pubbliche da Rousseau

Redazione

Profumo e non solo. La pazzia di una app per sceglie i dirigenti pubblici

PUBBLICITÁ

Davide Casaleggio non vuole finire nell’angolo del tecnico informatico in cui vuole infilarlo la classe dirigente che occupa scranni parlamentari e poltrone ministeriali. E’ evidente che c’è uno scontro tra gli eletti e l’Eletto per il controllo del partito e, naturalmente, il mantenimento (o meno) del limite al doppio mandato è una parte di questo conflitto. Naturalmente si tratta di una guerra per la gestione del potere, un cui pezzo fondamentale riguarda le nomine nelle istituzioni e nelle varie aziende di stato. Questo è ovviamente un tema che interessa a Casaleggio, che infatti ha lanciato sulla sua Rousseau il “Portale dei Talenti” che serve per selezionare i “professionisti qualificati che intendano mettere le proprie capacità a disposizione del MoVimento 5 Stelle”.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Davide Casaleggio non vuole finire nell’angolo del tecnico informatico in cui vuole infilarlo la classe dirigente che occupa scranni parlamentari e poltrone ministeriali. E’ evidente che c’è uno scontro tra gli eletti e l’Eletto per il controllo del partito e, naturalmente, il mantenimento (o meno) del limite al doppio mandato è una parte di questo conflitto. Naturalmente si tratta di una guerra per la gestione del potere, un cui pezzo fondamentale riguarda le nomine nelle istituzioni e nelle varie aziende di stato. Questo è ovviamente un tema che interessa a Casaleggio, che infatti ha lanciato sulla sua Rousseau il “Portale dei Talenti” che serve per selezionare i “professionisti qualificati che intendano mettere le proprie capacità a disposizione del MoVimento 5 Stelle”.

PUBBLICITÁ

 

A questa funzione del portale Rousseau si affianca la proposta contenuta nel programma di Alessandro Di Battista, che in questa fase sostituisce Luigi Di Maio come partner politico per controllare il M5s: “Le nomine ministeriali degli esponenti del M5s siano coordinate dal movimento al fine di garantire la massima trasparenza e meritocrazia”. In pratica, l’obiettivo è che le nomine passino da Rousseau e quindi da Casaleggio.

 

PUBBLICITÁ

Ora, è evidente che il M5s abbia un problema enorme con la selezione della classe dirigente (e non pare affatto che quando la cernita è passata da Rousseau le cose siano andate bene) ed è evidente che non si possono riempire le aziende di stato di ex compagni di scuola di Luigi Di Maio. Ma la scelta dei dirigenti e dei manager pubblici (ieri il M5s, all’insegna del garantismo, ha chiesto le dimissioni di Alessandro Profumo da Leonardo, dopo la condanna in primo grado per presunti fatti risalenti ai tempi della sua gestione in Mps) non può avvenire attraverso un’app gestita da un personaggio che non si capisce se faccia il politico, il tecnico informatico gratuito, l’imprenditore o il lobbista. Le nomine pubbliche vanno fatte seguendo criteri di trasparenza e meritocrazia, con una chiamata pubblica attraverso i canali istituzionali. Il problema non lo si risolve certo con il passaggio dalla Piattaforma Pomigliano alla Piattaforma Rousseau.

 

PUBBLICITÁ