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editoriali

L’istinto illiberale

Redazione

Emendamento Biti, balneari e altre bellurie che ci danneggeranno

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Una moratoria sulla somministrazione di alimenti e bevande da parte degli esercizi di vicinato e dei fornai fino al 31 dicembre 2021? La proposta dei ristoratori toscani è stata raccolta dalla senatrice del Partito democratico, Caterina Biti, che l’ha tradotta in emendamento al decreto semplificazioni. Si potrebbe liquidarlo come uno delle migliaia di emendamenti destinati a generare un quarto d’ora di notorietà per la firmataria, per poi scivolare nel dimenticatoio. E probabilmente andrà così. Ma la cosa merita comunque attenzione per una serie di ragioni.

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Una moratoria sulla somministrazione di alimenti e bevande da parte degli esercizi di vicinato e dei fornai fino al 31 dicembre 2021? La proposta dei ristoratori toscani è stata raccolta dalla senatrice del Partito democratico, Caterina Biti, che l’ha tradotta in emendamento al decreto semplificazioni. Si potrebbe liquidarlo come uno delle migliaia di emendamenti destinati a generare un quarto d’ora di notorietà per la firmataria, per poi scivolare nel dimenticatoio. E probabilmente andrà così. Ma la cosa merita comunque attenzione per una serie di ragioni.

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Primo, tradisce una mentalità assai diffusa all’interno del Parlamento, e ostile a ogni cambiamento nell’economia.

 

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Secondo, è coerente con altri provvedimenti avallati dal governo, come la proroga delle concessioni per i balneari.

 

Terzo, sembra fatta apposta per compromettere i successi conquistati in Europa col Recovery Fund. I finanziamenti Ue, infatti, saranno vincolati non solo a specifici obiettivi (quali la trasformazione green e digitale), ma anche all’attuazione di quelle riforme che la Commissione ci chiede da anni, tra cui le liberalizzazioni. Già sono molti gli ambiti nei quali l’Italia si trova in mora (inclusa la faccenda dei balneari). Come può il ministro degli Affari europei, Enzo Amendola, difendere credibilmente i nostri interessi, se approfittiamo di ogni occasione per infilare tra le pieghe dei decreti delle norme anti-concorrenziali e anti-europee? E, più in generale, come possiamo sperare in una ripresa se tarpiamo le ali a ogni manifestazione di spirito imprenditoriale per tutelare le aziende esistenti e le loro richieste corporative? Non solo l’emendamento Biti è contrario a qualunque interesse pubblico, ma va anche ad alimentare e rafforzare quell’immagine del nostro paese con cui ci siamo dovuti scontrare e che ha reso tanto difficile la partita di Next Generation Eu. I frugali saranno pure ingiustamente critici nei nostri confronti, ma iniziative come questa sono l’alibi migliore di chi vuole il male dell’Italia.

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