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I balletti del governo penalizzano trasporti e passeggeri. Il caso Flixbus

Maria Carla Sicilia

Dopo gli 8 mila di Italo, anche l'azienda tedesca cancella 5 mila biglietti. "Basta cambiare le regole, è ora di organizzarsi per tornare a viaggiare in sicurezza" 

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Roma. Nell’estate della pandemia la paura del contagio non sembra avere scoraggiato chi ha deciso di partire per le vacanze, pur restando in Italia. Più del virus ha fatto effetto l’indecisione del governo su quali norme rendere obbligatorie a bordo dei mezzi di trasporto, tanto che negli ultimi dieci giorni circa 13 mila persone hanno avuto problemi con i biglietti acquistati per viaggiare con treni e autobus. Lunedì Flixbus è stata costretta a cancellare 5 mila biglietti venduti per adeguarsi alle nuove disposizioni sul distanziamento, mentre solo una decina di giorni fa sono rimasti a terra 8 mila passeggeri di Italo. In entrambi i casi, la molla che ha stravolto la pianificazione dei due operatori è un intervento del governo che ha contraddetto le regole precedenti.

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Roma. Nell’estate della pandemia la paura del contagio non sembra avere scoraggiato chi ha deciso di partire per le vacanze, pur restando in Italia. Più del virus ha fatto effetto l’indecisione del governo su quali norme rendere obbligatorie a bordo dei mezzi di trasporto, tanto che negli ultimi dieci giorni circa 13 mila persone hanno avuto problemi con i biglietti acquistati per viaggiare con treni e autobus. Lunedì Flixbus è stata costretta a cancellare 5 mila biglietti venduti per adeguarsi alle nuove disposizioni sul distanziamento, mentre solo una decina di giorni fa sono rimasti a terra 8 mila passeggeri di Italo. In entrambi i casi, la molla che ha stravolto la pianificazione dei due operatori è un intervento del governo che ha contraddetto le regole precedenti.

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Trovare una sintesi si sta rivelando complicato, soprattutto per il trasporto pubblico locale, e per il momento la regola di viaggiare a pieno carico vale solo per gli aerei che garantiscono determinate condizioni, tra cui un particolare tipo di filtro per il ricambio dell’aria. Una scelta “singolare”, commenta al Foglio Fabio Maccione, responsabile delle relazioni istituzionali di Flixbus, che pure senza intenzioni polemiche nota come sugli autobus ci sia la stessa dotazione tecnica degli aerei per quanto riguarda il ricircolo dell’aria. Con il vantaggio, aggiunge, di avere un ricambio continuo con l’esterno.

   

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Eppure questo dato non è bastato a convincere né il comitato tecnico scientifico né il governo. Così, a circa tre settimane dalla pubblicazione delle ultime linea guida per i trasporti, che consentivano la ripresa dei viaggi a pieno carico anche sugli autobus extraregionali, le regole sono di nuovo cambiate sabato scorso con il decreto “Agosto”. “Quando si parla di sicurezza c’è solo da adattarsi alle regole – dice Maccione – ma se le regole cambiano così spesso diventa complicato applicarle. Non solo per noi, che trasportiamo milioni di persone, ma anche per tutti i passeggeri coinvolti”. La conseguenza di questa mossa ballerina è stata la cancellazione di decine di autobus, per un totale di 5 mila passeggeri. Il picco è stato raggiunto lunedì, con 54 corse annullate, ma anche il 16 agosto ne resteranno ferme più di 40. “E’ difficile fare una media – continua Maccione – ma si tratta principalmente di corse destinate a mete estive e località di mare, con impatti sui flussi turistici e sull’organizzazione delle vacanze di chi aveva prenotato il biglietto”. Flixbus offrirà ai passeggeri coinvolti la possibilità di scegliere tra voucher e rimborsi, ma per il prossimo futuro la lezione è quella di mantenere un approccio conservativo per evitare di dovere correre ai ripari. Correre, sì, anche perché le disposizioni pubblicate nel pomeriggio dell’8 agosto sono entrate in vigore il mattino successivo. “Per noi e per tutti gli operatori diventa impossibile dare attuazione a queste misure in un così breve lasso di tempo”, in una settimana come quella di Ferragosto, che nonostante il Covid ha fatto registrare un numero di prenotazioni “sopra le aspettative”. Tuttavia, per la compagnia tedesca come per gli altri operatori dei trasporti, il 2020 sarà un anno da cancellare.

   

La ripresa dei servizi è legata all’andamento dell’epidemia e per questo il quadro cambia in ogni paese. Certo è che l’Italia ha all’attivo le politiche più restrittive e negli altri paesi europei Flixbus viaggia già a pieno carico da diverso tempo. Ora che il decreto “Agosto” ha stanziato risorse anche per il trasporto passeggeri su gomma, gli operatori, compresi quelli della rete Flixbus, possono tirare un sospiro di sollievo. A disposizione ci sono quasi 100 milioni, tra rinnovo della flotta, contributi per i canoni di leasing e misure compensative per i minori ricavi. “Per tornare ai livelli pre Covid – tra corse, destinazioni raggiunte e passeggeri – ci vorrà l’estate del 2021”, ragiona Maccione. E tuttavia resistere un altro anno con margini così bassi non sarà una passeggiata. Flixbus, che non è una low cost come spesso si pensa, dice di non volere scaricare sui passeggeri i costi del viaggio a mezzo carico. “Il nostro posizionamento di mercato ci consente di garantire biglietti accessibili. Ma l’auspicio è quello di avere un indirizzo politico chiaro al più presto”. La strada per uscire dalla crisi passa anche dalla definizione di una strategia di lungo periodo. “Vogliamo tornare a pianificare i servizi e adeguarli al meglio”, dice Maccione, “adattando quello che facciamo al nuovo contesto che si va delineando”.

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