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Aiutare i comuni si può. Una proposta

Redazione

I tre miliardi chiesti giustamente dai sindaci si possono prendere da Alitalia

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Certe volte le coincidenze sono delle apparizioni risolutrici. E così accade che la cifra che Giuseppe Conte dice di non potere concedere, non subito almeno, ai comuni sul perenne orlo del dissesto, è la stessa cifra che il governo ha pensato, bontà sua, di stanziare per il salvataggio, pure questo sempre lì lì per essere definitivo e sempre puntualmente rimandato a miglior data, di Alitalia. Tre miliardi: tanti sono quelli che l’Anci, per bocca del suo presidente Antonio Decaro, da settimane va chiedendo a Palazzo Chigi, onde evitare quello scenario da tregenda che, forse anche per rendere più gravoso il senso dell’urgenza, i sindaci già prefigurano: i lampioni spenti a Firenze e Bari, i servizi sociali sospesi a Napoli e Palermo. Un rosario di dolori che i primi cittadini delle città metropolitane hanno elencato giovedì al premier, dicendogli che senza sostegno del governo, visto il taglio delle imposte comunali per l’emergenza Covid, le casse dei loro municipi rischiano di restare vuote e rendere necessarie misure draconiane. (Pare che a un certo punto della riunione perfino Virginia Raggi, l’ineffabile, abbia minacciato che, senza l’aiuto del governo, nella Capitale si rischierebbe il collasso di trasporti pubblici e raccolta dell’immondizia: dal che s’è dedotto che a Roma nulla davvero cambia mai, pandemia o non pandemia). In ogni caso, Conte è stato categorico: i tre miliardi ai comuni arriveranno, pare, ma non subito, perché le coperture del dl “Rilancio” sono già state esaurite, e dunque ci sarà bisogno, semmai, di un nuovo scostamento di bilancio. Ecco allora la modesta proposta del Foglio. Siccome il Mise ha preteso tre miliardi per capitalizzare una newco che rilevi Alitalia, facciamo così: quella cifra dirottiamola subito sui bilanci dei comuni italiani, e per l’ennesimo “rilancio” della “compagnia di bandiera” attendiamo, se proprio vogliamo perseverare, lo scostamento che verrà. Tanto più che la Commissione europea deve ancora esprimersi sull’ammissibilità di questo finanziamento alla sedicente “nuova” Alitalia, mentre sta ancora analizzando altri due prestiti (di 900 e 400 milioni) alla “vecchia” Alitalia. Meglio avere i lampioni accesi, che una “newco” spenta.

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Certe volte le coincidenze sono delle apparizioni risolutrici. E così accade che la cifra che Giuseppe Conte dice di non potere concedere, non subito almeno, ai comuni sul perenne orlo del dissesto, è la stessa cifra che il governo ha pensato, bontà sua, di stanziare per il salvataggio, pure questo sempre lì lì per essere definitivo e sempre puntualmente rimandato a miglior data, di Alitalia. Tre miliardi: tanti sono quelli che l’Anci, per bocca del suo presidente Antonio Decaro, da settimane va chiedendo a Palazzo Chigi, onde evitare quello scenario da tregenda che, forse anche per rendere più gravoso il senso dell’urgenza, i sindaci già prefigurano: i lampioni spenti a Firenze e Bari, i servizi sociali sospesi a Napoli e Palermo. Un rosario di dolori che i primi cittadini delle città metropolitane hanno elencato giovedì al premier, dicendogli che senza sostegno del governo, visto il taglio delle imposte comunali per l’emergenza Covid, le casse dei loro municipi rischiano di restare vuote e rendere necessarie misure draconiane. (Pare che a un certo punto della riunione perfino Virginia Raggi, l’ineffabile, abbia minacciato che, senza l’aiuto del governo, nella Capitale si rischierebbe il collasso di trasporti pubblici e raccolta dell’immondizia: dal che s’è dedotto che a Roma nulla davvero cambia mai, pandemia o non pandemia). In ogni caso, Conte è stato categorico: i tre miliardi ai comuni arriveranno, pare, ma non subito, perché le coperture del dl “Rilancio” sono già state esaurite, e dunque ci sarà bisogno, semmai, di un nuovo scostamento di bilancio. Ecco allora la modesta proposta del Foglio. Siccome il Mise ha preteso tre miliardi per capitalizzare una newco che rilevi Alitalia, facciamo così: quella cifra dirottiamola subito sui bilanci dei comuni italiani, e per l’ennesimo “rilancio” della “compagnia di bandiera” attendiamo, se proprio vogliamo perseverare, lo scostamento che verrà. Tanto più che la Commissione europea deve ancora esprimersi sull’ammissibilità di questo finanziamento alla sedicente “nuova” Alitalia, mentre sta ancora analizzando altri due prestiti (di 900 e 400 milioni) alla “vecchia” Alitalia. Meglio avere i lampioni accesi, che una “newco” spenta.

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