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Mes, niente stigma

Luciano Capone

Cipro è il primo paese a chiedere aiuto all’Esm e il mercato reagisce bene: spread in calo. Un segnale per l’Italia

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Roma. Cipro sarà il primo paese dell’Eurozona a utilizzare il Pandemic crisis support, ovvero la nuova linea di credito anti Covid del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). E il mercato l’ha presa bene. Il ministro delle Finanze Constantinos Petrides, secondo quanto riportato tre giorni fa dal quotidiano cipriota Phileleftheros, ha dichiarato che “ovviamente useremo il Mes per le spese sanitarie”. Il governo dell’isola ha speso molto per le nuove terapie intensive e per i test, circa 90 mila, un numero pro capite molto elevato: “Lo scopo è prendere in prestito liquidità a buon mercato dal Mes”, ha detto il ministro.

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Roma. Cipro sarà il primo paese dell’Eurozona a utilizzare il Pandemic crisis support, ovvero la nuova linea di credito anti Covid del Meccanismo europeo di stabilità (Mes). E il mercato l’ha presa bene. Il ministro delle Finanze Constantinos Petrides, secondo quanto riportato tre giorni fa dal quotidiano cipriota Phileleftheros, ha dichiarato che “ovviamente useremo il Mes per le spese sanitarie”. Il governo dell’isola ha speso molto per le nuove terapie intensive e per i test, circa 90 mila, un numero pro capite molto elevato: “Lo scopo è prendere in prestito liquidità a buon mercato dal Mes”, ha detto il ministro.

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Dopo l’annuncio, lo spread con il bund tedesco si è ridotto. La tanto temuta reazione negativa degli investitori, preoccupati che la richiesta di accesso al Mes potesse segnalare conti pubblici fuori controllo, non c’è stata. Nessun effetto “stigma”. Nell’ultima settimana lo spread dei titoli ciprioti si è abbassato di circa 60 punti. E’ vero che in questa settimana sono successe anche altre cose in Europa, come ad esempio l’annuncio della proposta Merkel-Macron sul Recovery fund da 500 miliardi di soli trasferimenti, che sicuramente ha avuto un impatto positivo sui paesi della periferia e più fragili economicamente come Cipro. E’ lo stesso impatto che l’accordo franco-tedesco ha avuto sull’Italia e che sicuramente ha dato impulso all’ottimo risultato dell’asta di Btp Italia dei giorni scorsi. Ma nell’ultima settimana, e in particolare negli ultimi tre giorni, quelli dopo l’annuncio dell’annuncio di richiesta dei fondi del Mes, Cipro ha fatto relativamente meglio dell’Italia. Ha recuperato circa 30 punti base rispetto al Btp. Ora, infatti lo spread di Cipro rispetto alla Germania è attorno a 170, circa 40 punti in meno dell’Italia che è oltre quota 200.

 

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Naturalmente ci sono molti caveat nel confronto tra Cipro e l’Italia. Il primo è l’entità del debito pubblico. Quello cipriota è di circa 25 miliardi di euro, due ordini di grandezza in meno rispetto a quello italiano (2.500 miliardi). Ma anche Cipro è un paese con un debito pubblico elevato rispetto al pil (100 per cento), seppure non quanto l’Italia (ormai oltre il 150 per cento). C’è da considerare inoltre che sui conti di Cipro è stato fondamentale l’intervento della Bce, che ha allargato il suo programma di acquisti anche ai cosiddetti junk bond, ma di questi criteri più laschi sicuramente ne beneficia in prospettiva anche l’Italia. E’ anche vero che Cipro ha già perso la “verginità”, è cioè uno dei cinque paesi europei che sono già stati sotto assistenza del Mes, non quello soft odierno, bensì quello hard. Ma il programma di assistenza, da 10 miliardi complessivi (di cui 6,3 del Mes), che prevedeva importanti condizionalità e sorveglianza, è stato chiuso con successo nel 2016. Quindi, questa nuova richiesta al Mes avrebbe potuto far scattare un nuovo allarme sui mercati.

 

Il dato di Cipro non significa che, con assoluta certezza, non ci sarebbe un effetto “stigma” nei confronti dell’Italia qualora chiedesse la linea di credito sanitaria al Mes. Ma è un caso significativo, per chi affermava che sarebbe stato dannoso accedere da soli al Mes perché – sebbene ci fosse un vantaggio sui tassi del prestito – il segnale negativo al mercato avrebbe comportato un aumento dei tassi sulle emissioni di Btp. Ora c’è un precedente e se un segnale c’è stato è positivo. Intervistato da Sky tg24, il segretario generale del Mes Nicola Giammarioli ha dichiarato che al momento “non c’è alcuna richiesta ufficiale” di Cipro, ma ha sottolineato che dopo l’annuncio degli organi di stampa “i mercati hanno reagito molto positivamente e gli spread sono scesi in maniera sostanziale. Questo vuol dire che il timore dello stigma mi sembra infondato”.

 

C’è da considerare che per un paese fortemente colpito dal Covid, come l’Italia, le cui condizioni economiche sono note a tutti (grande debito pubblico e in crescita, pil previsto in calo del 10 per cento e tassi d’interesse più elevati degli altri paesi), una specie di “stigma” potrebbe pagarlo proprio se il governo decidesse di non accedere al Mes esclusivamente per motivi politici, cioè per non mettere in fibrillazione la maggioranza. Perché l’Italia è il paese che nell’Eurozona risparmierebbe più di tutti dal ricorso al Mes: circa 6 miliardi in meno di interessi in 10 anni su 36 miliardi di prestito.

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