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Non nascondiamo i segnali di fiducia

Redazione

Il successo del Btp Italia è una buona notizia per l’Italia e per l’euro

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Due cose non erano affatto certe ieri: che i clienti tornassero nei negozi, bar e ristoranti; e che il Btp Italia quinquennale destinato ai piccoli risparmiatori per finanziare le spese post Covid avesse successo. Sul primo fronte tra linee guida regionali, governative, dell’Inail, della task force, catastrofismi mediatici e protagonismi social, si preconizzava un popolo frastornato impoverito e sfiduciato e poco disposto alla normalità degli acquisti, del caffè di un pasto non take-away. Sul secondo fronte, c’erano i precedenti del fallimento dell’asta di Btp Italia del novembre 2018, destinati per il governo 5S-Lega a dare oro alla Patria in barba all’Europa, e del conseguente annullamento delle successive. Per di più gravavano altre variabili: le baruffe sul Mes per non subire, se non la troika, lo stigma dei mercati; e il fatto che i titoli, pur con cedola generosa ma non esentasse, essendo agganciati all’inflazione scontassero una lunga stagnazione dei consumi.

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Due cose non erano affatto certe ieri: che i clienti tornassero nei negozi, bar e ristoranti; e che il Btp Italia quinquennale destinato ai piccoli risparmiatori per finanziare le spese post Covid avesse successo. Sul primo fronte tra linee guida regionali, governative, dell’Inail, della task force, catastrofismi mediatici e protagonismi social, si preconizzava un popolo frastornato impoverito e sfiduciato e poco disposto alla normalità degli acquisti, del caffè di un pasto non take-away. Sul secondo fronte, c’erano i precedenti del fallimento dell’asta di Btp Italia del novembre 2018, destinati per il governo 5S-Lega a dare oro alla Patria in barba all’Europa, e del conseguente annullamento delle successive. Per di più gravavano altre variabili: le baruffe sul Mes per non subire, se non la troika, lo stigma dei mercati; e il fatto che i titoli, pur con cedola generosa ma non esentasse, essendo agganciati all’inflazione scontassero una lunga stagnazione dei consumi.

 

Né il primo né il secondo scenario si sono avverati. La gente ha affrontando ordinatamente le file alla Rinascente di Milano o nei negozi romani di Prati; si è presentata al banco dei bar e seduta ai tavolini. Gli esercenti hanno riaperto quasi al completo: a Milano il 70 per cento di ristoranti e bar, un buon risultato per il primo giorno. Quanto al Tesoro, in meno di due ore ha superato i due miliardi di acquisti, con previsione di chiudere domani oltre i cinque (non c’è tetto all’offerta) per poi passare a banche e fondi. Per il ministro Roberto Gualtieri è un successo anche personale: nessun popolo investe in una valuta se pensa che tra 5 anni ne sarà fuori. E c’è anche un altro aspetto: i risparmi immobili delle famiglie cominciano a orientarsi verso investimenti utili a tutti. Così come sono utili i consumi segnalati dal primo giorno dopo il lockdown. Quando 11 anni fa contro tutte le attese 200 milioni di consumatori americani fecero la fila per il Black Friday si capì che gli Usa ripartivano dopo la crisi post Lehman Brothers. Abbiamo una strada in salita, ovvio. Ma meglio farla con la fiducia che con la bava alla bocca.

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