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Posti vuoti, prezzi alti

Redazione

Norme anti-concorrenza e voli semivuoti non faranno ripartire molti italiani

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La fase due del trasporto aereo rischia di essere una tragedia per i viaggiatori. Le misure economiche e di distanziamento sociale che il governo vorrebbe attuare, rischiano di avere un impatto fortissimo, non solo per gli operatori, ma soprattutto per chi dovrà tornare a viaggiare. E’ giusto ricordare che il trasporto aereo è cresciuto da 53 milioni di passeggeri del 1997, anno della liberalizzazione a 161 milioni di passeggeri nel 2019. Volare è divenuto possibile non solo per i ricchi come succedeva negli anni 80, ma un mezzo di trasporto popolare. E’ chiaro che se il governo decidesse di obbligare le compagnie aeree o qualunque altro mezzo di trasporto a lunga percorrenza a lasciare vuoto il 50 per cento dei posti, questo avrebbe un impatto rilevante. La stessa Easa, l’Agenzia europea della sicurezza del volo, non impone norme così stringenti, ma emette altre “raccomandazioni operative”per evitare i contagi.

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La fase due del trasporto aereo rischia di essere una tragedia per i viaggiatori. Le misure economiche e di distanziamento sociale che il governo vorrebbe attuare, rischiano di avere un impatto fortissimo, non solo per gli operatori, ma soprattutto per chi dovrà tornare a viaggiare. E’ giusto ricordare che il trasporto aereo è cresciuto da 53 milioni di passeggeri del 1997, anno della liberalizzazione a 161 milioni di passeggeri nel 2019. Volare è divenuto possibile non solo per i ricchi come succedeva negli anni 80, ma un mezzo di trasporto popolare. E’ chiaro che se il governo decidesse di obbligare le compagnie aeree o qualunque altro mezzo di trasporto a lunga percorrenza a lasciare vuoto il 50 per cento dei posti, questo avrebbe un impatto rilevante. La stessa Easa, l’Agenzia europea della sicurezza del volo, non impone norme così stringenti, ma emette altre “raccomandazioni operative”per evitare i contagi.

 

Le compagnie aeree operano con tassi di riempimento degli aerei tra l’80 per cento di Alitalia e il 95/96 per cento di Ryanair e Easyjet. Alitalia perdeva soldi senza Covid perché non riusciva a riempire gli aerei. Nessun vettore può operare senza perdite con il 33 o il 50 per cento dei posti bloccati, quindi dovranno alzare il prezzo dei biglietti. E’ chiaro che se un qualunque vettore riceve limitazioni “sanitarie”, il governo dovrà essere pronto a retribuire i posti che non possono essere venduti. Il punto più pericoloso tuttavia è un altro. Il governo, dopo aver salvato Alitalia, si appresta a varare misure che limiteranno la concorrenza. C’è da ricordare che Alitalia trasporta l’8 per cento dei passeggeri da e per l’Italia, non è certo un vettore “strategico”. Se si adotteranno queste misure nessuna compagnia tornerà a investire in Italia. Questo significherebbe che i prezzi dei biglietti, già in salita per via delle misure sanitarie, potrebbero salire ancora maggiormente per l’assenza di concorrenza e il ritorno a un mercato monopolistico. Il mercato si contrarrà e molti milioni in meno di italiani, ovviamente i più poveri, avranno l’opportunità di viaggiare. Non è certo il modo migliore per pensare a una “ripartenza”.

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