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Fiammate di spread e attesa dei mercati

Redazione

L’idea che esista l’impegno da parte dell’Ue a rafforzare il suo potere di indebitamento

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Sui mercati europei si è diffuso un certo ottimismo in attesa del Consiglio di oggi che dovrebbe dare il via al pacchetto per combattere le conseguenze economiche della crisi da Covid-19. Per gli investitori, infatti, le probabilità si stanno spostando su una risposta politica convincente dell’Europa. Questo sentiment ha contribuito ieri a risollevare gli indici di tutte le borse europee dopo il grande scivolone sul petrolio e ha contagiato anche Piazza Affari (+2 per cento) nonostante le fiammate dello spread che, però, sono state dovute più a fattori tecnici legati alle maxi emissioni di Btp e di Bonos spagnoli che a un imminente aumento del rischio Italia. Certo, la posizione del nostro paese resta la più delicata all’interno dell’Eurozona per via anche di un dibattito confuso e strumentale sul Mes che non ha aiutato a contenere il differenziale fra i titoli decennali italiani e quelli tedeschi.

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Sui mercati europei si è diffuso un certo ottimismo in attesa del Consiglio di oggi che dovrebbe dare il via al pacchetto per combattere le conseguenze economiche della crisi da Covid-19. Per gli investitori, infatti, le probabilità si stanno spostando su una risposta politica convincente dell’Europa. Questo sentiment ha contribuito ieri a risollevare gli indici di tutte le borse europee dopo il grande scivolone sul petrolio e ha contagiato anche Piazza Affari (+2 per cento) nonostante le fiammate dello spread che, però, sono state dovute più a fattori tecnici legati alle maxi emissioni di Btp e di Bonos spagnoli che a un imminente aumento del rischio Italia. Certo, la posizione del nostro paese resta la più delicata all’interno dell’Eurozona per via anche di un dibattito confuso e strumentale sul Mes che non ha aiutato a contenere il differenziale fra i titoli decennali italiani e quelli tedeschi.

 

Ma l’apertura della cancelliera Angela Merkel al Recovery fund e il sostanziale sì del premier Conte al Mes – anche se con la riserva di utilizzarlo più avanti – hanno contribuito a creare un clima di fiducia alla vigilia del Consiglio. Nessuno si aspetta che il Recovery Fund possa nascere oggi ma comincia a farsi largo l’idea che esista un impegno da parte dell’Unione europea a rafforzare il suo potere di indebitamento per sostenere la ripresa economica. Il che, per i mercati finanziari rappresenta un segnale di tenuta dell’Eurozona nonostante Germania e Olanda siano ancora lontane dall’accettare una vera mutualizzazione del debito. Tuttavia, l’attenzione si sposterà poi sulle dimensioni, i termini e i tempi dell’intero pacchetto. Fondamentale sarà capire quale delle proposte in discussione sulla costituzione del Fondo prevarrà e fino a che punto il bilancio europeo è disposto a sostenerlo. Ma soprattutto i mercati attendono di sapere se in futuro ci saranno davvero gli “Ursula bond” e di valutare se sarà conveniente acquistarli.

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