Ecco i simboli dell'America che rischiano di essere vittime della guerra dei dazi

Maurizio Stefanini

L'Ue prepara la rappresaglia contro Trump. Alcuni capisaldi dell’American Way of Life a tavola sono stati espressamente indicati come “i primi della lista” dal commissario europeo per il Commercio

Bourbon, burro di arachidi, cranberry e succo di arancia… Varie decine di prodotti made in Usa potrebbero essere vittime della guerra dei dazi scatenata dagli Usa, e Juncker ha subito voluto aggiungere le motociclette Harley Davidson e i jeans Levi’s tra i possibili oggetto di rappresaglia. Ma sono questi quattro capisaldi dell’American Way of Life a tavola che sono stati espressamente indicati come “i primi della lista” dalla Commissarie Europea al Commercio Cecilia Malmström.

In particolare il Bourbon: “la lista sarà resa pubblica il prima possibile in modo da potervi regolare sulle vostre bevute di whisky”. Negli Usa come in Irlanda si dovrebbe in effetti dire whiskey. Il Bourbon Whiskey si differenzia in particolare da Irish Whiskey, Scotch Whisky e Canadian Whisky perché non è a base di orzo, ma di mais. Bourbon è una contea del Kentucky, e la tradizione ne attribuisce l’invenzione a un pastore battista di nome Elijah Craig, che vi aveva aperto una distilleria nel 1789.

  

Probabilmente, però, Craig fu solo il primo ad avere l’idea di far invecchiare il Bourbon Whiskey in quelle botti di rovere carbonizzato che gli danno il caratteristico colore rossastro e l’altrettanto caratteristico sapore. “Se in paradiso non posso bere bourbon e fumare sigari, non ci voglio andare”, diceva Mark Twain. Oltre che con ghiaccio, “on the rocks”, il Bourbon è anche molto usato nel famoso cocktail Manhattan. In una bevanda che prende il nome dal più antico quartiere della multietnica New York, la miscela tra whiskey e vermouth con una goccia di angostura è un simbolico incontro tra tradizione Usa e emigrazione italiana, più uno spruzzo di America Latina.

  

Nella cucina del Sud degli Stati Uniti ci sono poi il pollo al Bourbon e il salmone con glassa al Bourbon. Simbologia a parte, la sanzione al Bourbon sarebbe anche un modo per punire l’elettorato di Mitch McConnell: leader della maggioranza al Senato ed eletto appunto nel Kentucky.

Anche il burro di arachidi viene dal Sud. A Plains in Georgia aveva la sua famosa piantagione di arachidi Jimmy Carter, e si deve al farmacista di New Orleans George A. Bayle jr. l’idea di macinare arachidi tostate per mescolarle a sale, zucchero e olio di semi, creando così un’alternativa vegetale alla carne: a quell’epoca non per preoccupazioni vegane, ma per offrire proteine a buon mercato ai consumatori più poveri. Si può anche usare per dolciumi o in minestre - come la Peanut Soup, tipica della Virginia. Però l’uso più iconico è spalmato sul pane. E nel “peanut butter and jelly sandwich” le arachidi si sposano a una gelatina di frutta che può essere fatta di cranberry.

E anche il cranberry è a rischio di sanzioni. Il nome scientifico è Vaccinium macrocarpon; quello colto ossicocco americano. Sbagliata l’identificazione col ribes, che è un altro genere; può essere fonte di confusione la definizione di mirtillo rosso americano, dal momento che esiste pure un  mirtillo rosso europeo (Vaccinium vitis-idaea). Nelle aree umide degli Stati Uniti cresce a livello infestante, ma c’è pure una coltivazione, concentrata al 30 per cento nel Wisconsin. Potente disinfettante e anti-infiammatorio, di sapore tra il dolce e l’acido, è ingrediente base della Cranberry Sauce: di rigore sul tacchino arrosto per la Festa del Ringraziamento. Le varianti di preparazione sono infinite: con o senza mele, arance, spezie piccanti. Nel New England si mette anche sullo stufato di manzo. Il Wisconsin è peraltro anche lo Stato dove si fabbricano le Harley Davidson, e quello in cui è eletto lo Speaker della Camera dei Rappresentanti Paul Ryan. 

Il succo di arancia è in teoria meno identificato con la tradizione nazionale, ma gli Stati Uniti ne sono il secondo produttore mondiale dopo il Brasile. L’orange juce è inoltre un’importante componente della dieta in un paese dove, a differenza che in Italia, non c’è l’abitudine di chiudere il pasto con frutta fresca. Uno dei principali produttori è la Florida: tipico “swing-State” in grado di determinare i risultati elettorali.