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ArcelorMittal polverizza il concorrente Jindal per rilevare l'Ilva

"Come pensano di riuscire in un'operazione di turnaround di questo tipo?", si chiede il ceo Van Poelvoorde 

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Gand (Belgio). Geert Van Poelvoorde, ceo di ArcelorMittal Europe per i prodotti piani, nel rinnovare l'intenzione di rilevare lo stabilimento siderurgico di Taranto - che definisce in una "condizione disastrosa" dal punto di vista produttivo e di skill professionali perché ha perso "validi ingegneri" - ha polverizzato il partner industriale della cordata concorrente, la siderurgica indiana Jindal Steel.

 


Durante un press-tour allo stabilimento a 15 chilometri dalla città di Gand, nelle Fiandre, Van Poelvoorde si chiede "come sia possibile affermare che Jindal possa compiere una operazione di turnaround di questo tipo".

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ArcelorMittal, primo gruppo siderurgico europeo con sede in Lussemburgo, è alleato del Gruppo Marcegaglia, il suo primo cliente italiano. Jindal invece sta nel consorzio AcciaItalia insieme a Cassa Depositi e Prestiti, al gruppo italiano Arvedi e a Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio a cui fa capo Luxottica. La scadenza entro cui presentare una proposta di offerta, già rinviata in precedenza, è prevista il 3 marzo.

 

"Come si può pensare - ha aggiunto - che una compagnia che non ha nulla in Europa possa compiere un'operazione di trasformazione dell'Ilva e quindi dell'intero comparto siderurgico in Italia?", si chiede il ceo di ArcelorMittal Europe.

 

Per documentare quanto afferma, Van Poelvoorde ha proposto la seguente slide.

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"La nostra forza ingegneristica è stata sottovalutata, non si tratta solo di avere i fondi ma di avere la possibilità di attuare i progetti. I fondi non bastano, bisogna sapere cosa farne", ha concluso Van Poolvorde.

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