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Avanti ma con cautela. L'Istat sul pil italiano

Redazione
Secondo l'ultimo rapporto dell'istituto di statistica il prodotto interno lordo dovrebbe crescere dell'1,1 per cento nel 2016. Cala la disoccupazione. E domani si aspetta da Bruxelles il via libera della Commissione Ue alla richiesta di flessibilità sui conti.
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L'economia italiana migliorerà in questo 2016, anche se leggermente meno di quanto previsto dal governo ad aprile (1,2 per cento): secondo il rapporto dell'Istat, "Prospettive per l'economia italiana nel 2016", il prodotto interno lordo del paese dovrebbe crescere dell'1,1 per cento.

 

La stima preliminare del pil per il primo trimestre 2016 (più 0,3 per cento) "ha confermato, seppure con intensità moderata – scrive l'Istat –, il proseguimento della fase espansiva dell'economia italiana avviatasi agli inizi dell'anno precedente. Alcuni dei fattori a supporto della crescita quali il basso livello dei prezzi dell'energia, la riduzione dei tassi di interesse e il graduale miglioramento della fiducia tra gli operatori sono attesi produrre i loro effetti anche nell'anno corrente".

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Nel frattempo il governo aspetta da Bruxelles il via libera della Commissione Ue alla richiesta di flessibilità sui conti, che dovrebbe arrivare domani. "Nelle prossime ore – ha detto il premier Matteo Renzi – ci sarà lo scambio di missive tra la Commissione e il ministro Padoan, e potremo vedere riconosciuto questo elemento di flessibilità che vale diversi soldi".

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Buone notizie arrivano dall'aumento della domanda interna, che l'istituto di statistica stima in crescita dell'1,3 per cento a causa "della dinamica positiva dell’occupazione e l’incremento delle retribuzioni, che si accompagna alla fase di decisa riduzione dei prezzi, dovrebbero sostenere il potere d’acquisto delle famiglie anche nell’anno in corso". In forte ripresa anche gli investimenti, che cresceranno del 2,7 per cento, grazie al rafforzamento delle attese sulla crescita dell'economia e al miglioramento delle condizioni del mercato del credito.

 

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Sul fronte del lavoro, l’Istat conferma il cauto miglioramento della situazione complessiva. Nel 2016, il consolidamento dei progressi sul fronte occupazionale (+0,8% in termini di unità di lavoro) dovrebbe infatti essere accompagnato da una riduzione del tasso di disoccupazione, che è stimato attestarsi all'11,3 per cento.

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