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C’è della propaganda dietro la voce grossa. Alla Germania va chiesto di reflazionare

Renato Brunetta
“Non dichiariamo guerra, ma sulla legge di Stabilità non siamo al discount”, dice Renzi. Detto ciò, prendere di petto Bruxelles e Berlino ha senso? Un girotondo di opinioni
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Renzi non attacca proprio nessuno, casomai alza fintamente la voce per giustificare in Italia la sua totale sottomissione all’Europa a trazione tedesca. In questi 20 mesi a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio non ha toccato palla a livello internazionale, ha sprecato il semestre di presidenza italiana dell’Unione europea, e soprattutto non ha fatto l’unica cosa che doveva fare: chiedere a gran voce la reflazione della Germania. Poteva farlo, doveva farlo e si è sempre tirato indietro. In Parlamento Forza Italia ha indicato questa strada con decisione e con spirito di collaborazione nei confronti del governo. Da Renzi solo porte in faccia. Evidentemente il nostro premier era ed è ancora oggi ostaggio della sua personale partita per avere flessibilità, per far deficit cioè, e per comprarsi così il consenso.

 

La reflazione tedesca: l’unica vera ricetta per l’Europa è questa. La via delle riforme deve essere tracciata dalla Germania in casa propria. Basta con il “sangue, sudore e lacrime” come ricetta anti crisi. L’enorme surplus delle partite correnti in quel paese fa male all’Unione europea intera. Per questo ci vuole la reflazione in Germania. Per far sì che gli effetti benefici delle scelte di un paese, che fino a oggi ha lucrato dalla crisi accumulando ricchezza alle spalle degli altri, si trasmettano a tutte le economie dell’Eurozona. E per fare ciò deve essere proprio la locomotiva d’Europa, se ancora vuole essere tale, a cominciare. La Germania deve fare le sue riforme, a partire da quella fiscale, per mettere più soldi nelle tasche dei tedeschi e far crescere la domanda interna, con il giusto e buon livello di inflazione che ne deriverà. Anche per non incorrere nella procedura di infrazione per avanzo eccessivo della bilancia dei pagamenti, che tanti problemi ha creato a tutta l’Ue. La Germania colmi, quindi, questo gap di solidarietà rispetto agli altri partner europei, e tornerà a crescere a ritmi elevati e a trainare l’economia dell’intera area dell’euro. Se vuole che la moneta unica continui a esistere. Renzi cambi verso davvero, se ne è capace. Chieda alla Merkel di reflazionare, chieda che l’impianto miope ed egoista della politica economica europea, che negli anni della crisi ha distrutto l’Europa, cambi, non solo sul piano economico, ma anche su quello geopolitico. Con una economia più forte l’Ue avrà un corrispondente peso specifico nello scenario strategico internazionale. Altro che sanzioni alla Federazione Russa…

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