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Di cosa parlare stasera a cena

Quant'è probabile un accordo di maggioranza entro stasera?

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

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Forse tocca governare, e sarebbe una novità interessante, specialmente avendo al massimo mezza legislatura davanti prima delle elezioni politiche (per fortuna non c’è lo stillicidio di regionali, europee, ed è già qualcosa, anche perché i comuni di Roma e Milano, per quanto importantissimi, sono ormai affidati a dinamiche politiche separate dallo scontro nazionale). Forse tocca governare se dal tavolo di Roberto Fico dovesse emergere un qualche tipo di accordo. Le quotazioni erano salite intorno alle 12, con le notizie che filtravano di accordi su alcune materie e soprattutto con la proposta di un lodo intestato ad Andrea Orlando sulla questione spinosa della prescrizione. Ma poi sono nuovamente peggiorate, con i noti irrigidimenti renziani e il ritorno dei veti reciproci.
Insomma, è in gioco la possibilità di rifugiarsi nello schema classico e preferito dai partiti negli ultimi 30 anni, ovvero l’arrivo alle elezioni stando, miracolosamente, tutti all’opposizione. Gioco riuscito con colpi magistrali alla fine del governo di Mario Monti, quando i sostegni iniziali vennero via via ritirati e il senatore a vita completò la sua esperienza di governo per inerzia, consentendo, appunto, a tutti (tranne il suo partito personale, Scelta civica, che semplicemente esistendo rafforzava l’idea di un tutti-contro-Monti) di andare dagli elettori presentandosi come esponenti di qualcosa che aveva a che fare con l’opposizione, chi più chi meno. 

 

Le tre "cose" principali 

 

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Fatto #1

Dal taccuino di Claudio Cerasa la situazione, presentata in modo sufficientemente dinamico per capire che molte cose possono evolvere fino a stasera e anche durante la cena. I tentativi vanno avanti. Andrea Orlando faceva notare a un Matteo Renzi nuovamente imbizzarrito che le trattative c’erano state e avevano anche dato risultati “da non sprecare”. Poi cominciava a emergere una vena più surrealista, ecco per esempio Gianfranco Rotondi che in un colpo solo cerca di seminare scompiglio nella maggioranza e nell’opposizione

E sempre nella sezione “scompiglio” c’è l’uscita repentina e inattesa di Emilio Carelli dal gruppo parlamentare del movimento 5 stelle per fondare un partito di centro che, dice, “dia una casa agli scontenti”. Carelli non è certo un deputato qualunque, più volte in passato era stato indicato tra i possibili ministri (e c’era rimasto male per non essere stato inserito nelle liste definitive) e faceva pienamente parte del gruppo dirigente dei 5 stelle, pur forse pagando il fatto di non essere del gruppo fondatore. Inoltre il suo passato di giornalista esperto di politica, conduttore di tribune e rubriche di dibattito già dagli anni ottanta, vicedirettore del Tg5 e primo direttore di Sky Tg24, ne completa il ritratto come persona dalla storia completamente diversa rispetto al grillino medio. Detto questo è chiaro che Carelli, non noto per la propensione a buttarsi in imprese donchisciottesche, ha progetti ben fondati e la cosa più probabile è che la sua mossa costituisca l’avanguardia della nascita del partito di Giuseppe Conte, ma lo stesso Carelli sembrerebbe smontare questa nostra illazione perché nelle prime dichiarazioni ha parlato di uno schieramento del suo gruppo nel centro-destra, lasciando quindi tutti ulteriormente sorpresi. Tra l’altro la sua uscita è arrivata con tempi perfetti proprio mentre si sapeva che Roberto Fico sarebbe salito al Quirinale alle 20 e che intanto, come si diceva sopra, le trattative non andavano benissimo, lasciando immaginare la possibilità di una rottura completa e di elezioni in vista. È l’embrione del partito contiano o è un ritorno di Carelli, forse per cercare semplicemente una candidatura, nella sua originale posizione politica di centro-destra (nella prima metà della sua vita giornalistica è stato un democristiano moderato)? 

Una nota di Stefano Ceccanti sul semestre bianco e la necessità di modificare quella norma costituzionale per restituire al presidente della Repubblica un potere fondamentale e al quale non si può rinunciare specialmente in frangenti come questo. La soluzione venne indicata già da Antonio Segni, ricordato da Sergio Mattarella, e comportava la non rieleggibilità dei presidenti. 

 

Fatto #2 

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C’è l’economia che, senza dare troppo nell’occhio, va un po’ meglio del previsto. Va riconosciuto al governo di aver fondato i documenti di bilancio sulla previsione giusta, ben più corretta di quelle diffuse dalle associazioni di impresa o anche dagli osservatori internazionali. Il Pil, con il dato acquisito del quarto trimestre, chiude il 2020 con un calo dell’8,8%, mentre il governo diceva -9% prendendosi attacchi e critiche per l’eccesso di ottimismo. Importante ancora una volta il ruolo dell’industria manifatturiera. Proprio oggi un’industria simbolo della manifattura e del made in Italy e della propensione all’export, come la Ferrari, ha diffuso le sue stime e i suoi risultati, dicendo che il 2020 è stato migliore di quanto sembrasse e che il 2021 porterà ulteriore sviluppo. E liete notizie arrivano dall’Ue e forse dovrebbero aiutare a indirizzare il nostro dibattito pubblico e le trattative al tavolo dell’esploratore, o meglio, per ora di cena, al prolungamento di quelle trattative. 

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Fatto #3 

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Tra le varie cose sensate dette oggi dal viceministro Sileri c’è l’allargamento agli over 55 del vaccino AstraZeneca se in buone condizioni generali, il riconoscimento dell’utilità degli anticorpi monoclonali, la disponibilità a consentire presto di aprire i ristoranti anche per la cena. Intanto pare che il vaccino russo funzioni benissimo, e qui a cena non siamo certo putiniani. Lo attesta, citando studi credibili, uno dei più rispettati scienziati di Harvard. Intanto governo e regioni domani rivedono il piano vaccini. 

 

Oggi in pillole 

 

- Qui si diceva che con Gamestop e altre campagne acquisti fatte per ridere e vedere l’effetto che fa qualcuno si sarebbe fatto (finanziariamente) male.

- Ha avuto molto impatto il racconto dell’assalto al Congresso Usa fatto da Alexandra Ocasìo-Cortez con la chiamata a far emergere le responsabilità dei rappresentanti e dei senatori repubblicani e con la descrizione, emotivamente molto forte, del tentativo di aggressione sessuale subito da lei stessa.

- Le Olimpiadi tosco-emiliane cui lavora, con il consueto slancio, Stefano Bonaccini.

- E quelle giapponesi che, secondo Tokyo, si faranno.

- Questa è interessante, anche se non capiamo proprio tutto vuol dire che si possono produrre motori (chiamiamoli così) adatti per i viaggi spaziali e molto più potenti di quelli attuali, e quindi capaci di portare mezzi prodotti sulla Terra in tempi ragionevoli verso pianeti molto lontani e dei quali siamo ovviamente curiosissimi. Interessanti anche le applicazioni laterali di questa nuova tecnica e anche lo studio da cui deriva, nel quale viene prodotto un modello per la fusione termonucleare controllata.

- Per la storia del jeans italiano (a cena, per buttarla un po’ sul nostalgico).

- Il rito della marmotta, qui invece la nostra Candelora dice il contrario.

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