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I pensionati avari di Conte e le proteste contro la Manovra. Di cosa parlare stasera a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Qui a dicosaparlare si sono presi a cuore i diritti dei pensionati, partendo da un diritto di base, universale, quello di non essere presi per il culo. Se poi l'autore del, diciamo, dileggio è il prof. avv. presidente del Consiglio (sulla scia di Matteo Salvini) allora si supera la misura ragionevole e viene un po' di nervosismo. Il premier, nella conferenza stampa di oggi, ha sminuito le proteste nate dalla decisione di bloccare gli adeguamenti delle pensioni dicendo che in molti casi si tratta di somme così piccole che "non se ne sarebbe accorto neanche l'avaro di Molière". Risposta poco astuta, di fronte a proteste vere, a mobilitazioni che coinvolgono grandi numeri di persone, tutti elettori, attenti e partecipi della vita politica. Il Foglio li aveva individuati tra i resistenti proprio questa mattina e lo fa notare.

 

Altro pezzo di società che non andrebbe snobbato col metodo del prof. avv.

 

Beh forse vi va di sentirle direttamente dalla voce del prof. avv. le perle sui pensionati avari oppure le affermazioni poi passate rapidamente alla smentita di Casalino, come quella sul possibile rimpasto e sul tagliando al mitico contratto di governo. Rimpasto? manco per niente, dicono le fonti di Palazzo Chigi smentendo l'avvocato di Palazzo Chigi e per il contratto si vedrà, anche perché non si capisce più cosa di esso sia vivo e cosa sia morto

 

Intanto la giornata era ben movimentata alla Camera, dove il presidente Fico dava una prova molto sgradita all'opposizione, con tanto di frasi minacciose rivolte a deputati.

 

Perché si stava approvando, senza conoscerne il contenuto, la manovra del popolo. Con la ormai nota stranezza della correzione antecedente all'approvazione: il decreto già annunciato per cancellare il raddoppio del prelievo Ires sul settore non-profit.

  

Il calcio si incarta tra stop e non stop e nella discussione si perde sia l'obiettivo finale sia il punto di partenza. C'è stato un grave assalto, un morto, in un'atmosfera di tensione e minacce nelle ore prima di Inter Napoli. Il punto è lì, ed è quella la situazione sfuggita al controllo della sicurezza pubblica. L'errore era già compiuto in quella fase, e la morte del tifoso è stata solo la tragica conseguenza di una serie di mancanze. Sulle modalità dello scontro mortale, tra l'altro, le indagini sono ancora aperte e non sono da escludere ricostruzioni molto diverse dalla versione basata sulla morte a causa del colpo ricevuto da una grossa auto.

 

La statua di Imre Nagy buttata giù di soppiatto, ma il governo semi autoritario di Viktor Orbàn lo considera una specie di traditore della patria e quindi non si sbraccia per rimediare a questo colpo alla storia ungherese. Allora provate a trovare qualche filo di collegamento, anche nelle conversazioni in queste cene da giorni di festa, con quanto scritto oggi da Angelo Panebianco sul Corriere della Sera.

 

La memoria e il lavoro di un grande scrittore morto oggi.

 

E di una grande cantante, è morta Miùcha, che ha estratto il possibile dalla bossa nova.

  

Natale a New York, chi c'era può anche raccontare il blu dipinto di blu.