La mostra dedicata a Marilyn Monroe al Paley Center for Media a Beverly Hills, California, USA, nel 2018 (Ansa) 

l'immaginario della seduzione

“Io e Marilyn, fra lenzuola e Chanel”. Parla il fotografo della Monroe

Valeria Sforzini

Douglas Kirkland ci racconta un’epoca. A Biella la mostra con i suoi più celebri scatti

La prima volta che si incontrarono per discutere il progetto del servizio fotografico, Douglas Kirkland aveva solo 27 anni e Marilyn era la ragazza della porta accanto, giocosa e più simile a una sorella che a una star del cinema. La seconda volta, la sera in cui scattò le foto che avrebbero segnato l’immaginario della seduzione per sempre, era una dea: “Fluttuava nella stanza – spiega Kirkland al Foglio –  Era Marilyn Monroe, la donna su cui ogni uomo fantasticava”. Ma al loro ultimo incontro, quando le mostrò gli scatti sviluppati, si presentò un’altra Marilyn: triste, ansiosa e insicura. “Ha distrutto alcune immagini che non le piacevano, cosa che sapevo aveva fatto anche con altri fotografi, ma è stata comunque una pugnalata – continua – Si è illuminata dopo aver guardato le foto per un po’ e alla fine se n’è innamorata. ‘Quella ragazza’, ha detto riferendosi a se stessa in terza persona, ‘è il tipo di ragazza con cui ogni uomo vorrebbe essere in quel letto’. Ero d’accordo con lei”. 

 

Il servizio fotografico risultato da quei tre incontri è rimasto nella storia. Marilyn nuda sdraiata sul suo letto, coperta solo dal lenzuolo di seta. Quegli scatti sono stati da sempre associati alla sua risposta “I only wear Chanel N° 5” alla domanda: “Cosa indossi per andare a letto?”. Facendola diventare una testimonial inconsapevole del profumo di punta della Maison Chanel fino al 2013, quando il ruolo le venne assegnato ufficialmente. Ed è per celebrare i 100 anni di Chanel N° 5, il cinquantenario della morte di Coco e i 95 anni di Marilyn, che a Biella, Città Creativa Unesco per il tessile, è stata organizzata una mostra dedicata alle due icone: Coco Chanel e la diva per eccellenza, attraverso oltre cento scatti di Douglas Kirkland, il fotografo che le ha immortalate nei momenti più alti della loro carriera. La mostra “Coco + Marilyn. Biella al centro del MI-TO” ospitata negli spazi di Palazzo Gromo Losa è curata da Marta Cannoni e Livia Corbò dell’agenzia Photo Op e sarà visitabile fino al 12 settembre.

 

Originario del Canada, Kirkland ha preso in mano la sua prima macchina fotografica a 13 anni. È stato allievo di Irving Penn, al quale ha scritto lettere su lettere prima di essere invitato a New York, nel suo studio. Ha scattato divi di Hollywood e set cinematografici (“Titanic” e “2001 Odissea nello spazio”, solo per citarne un paio). Gli scatti di Marilyn e Coco risalgono agli anni 60, quando lavorava per Look e non aveva ancora compiuto trent’anni. “Ho passato tre settimane a Parigi con Mademoiselle – ricorda Kirkland – Dopo avermi ignorato per un po’, mi ha fatto entrare gradualmente nella sua cerchia ristretta. Mi ha chiesto di fotografare alcune delle sue modelle che indossavano la nuova collezione. Dopodiché ho avuto carta bianca per registrare la vita quotidiana dell’atelier. Non so se le ricordavo un vecchio amante o il figlio che non ha mai avuto, ma mi ha preso sotto la sua ala ed è stata molto affascinante con me. Mi ha persino mostrato come le piaceva dormire quando l’ho fotografata sdraiata a pancia in giù sul suo divano”. 

 

Kirkland oggi ha 86 anni, vive a Hollywood con la moglie, nonché business partner, Françoise. A distanza di anni, e dopo centinaia di celebrities fotografate, si torna sempre a quella sera, alle lenzuola bianche e a Marilyn. “Le lenzuola sono state una sua idea. Mi disse: ‘So di cosa abbiamo bisogno: un letto, lenzuola di seta bianca, champagne Dom Pérignon e musica di Frank Sinatra’. Mi chiese di entrare nel letto con lei. Volevo farlo, ma feci finta di non capire e continuai a scattare. Questa meravigliosa tensione tra noi due si tradusse in quelle immagini così sensuali, piene di innocenza e desiderio”.

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