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Il libro

Tutti i mondi di Antonio Giuliano, un grande archeologo

La fondazione Sorgente Group ha presentato ieri "Mondi a confonto", il volume che raccoglie i saggi scritti dallo studioso scomparso nel 2018, frutto di una vita di studi e di ricerche, di indagini sul campo in tutto il mondo

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Oltre sessanta scritti, una produzione scientifica e intellettuale che abbraccia più di mezzo secolo, frutto di viaggi e studi, ricerche e indagini: la Fondazione Sorgente Group ha presentato ieri, in streaming dalla spazio del Tritone, “Antonio Giuliano, mondi a confronto”, il libro edito da De Luca Editori arte (pp. 704), che raccoglie i saggi del professor Antonio Giuliano, archeologo e storico dell'arte, fine intellettuale, un esponente di spicco della cultura italiana europea, scomparso nel 2018.

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Oltre sessanta scritti, una produzione scientifica e intellettuale che abbraccia più di mezzo secolo, frutto di viaggi e studi, ricerche e indagini: la Fondazione Sorgente Group ha presentato ieri, in streaming dalla spazio del Tritone, “Antonio Giuliano, mondi a confronto”, il libro edito da De Luca Editori arte (pp. 704), che raccoglie i saggi del professor Antonio Giuliano, archeologo e storico dell'arte, fine intellettuale, un esponente di spicco della cultura italiana europea, scomparso nel 2018.

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Una giornata dedicata alla memoria di un uomo che ha dedicato una vita alla cultura, uno studioso il cui “desiderio di conoscenza e scoperta lo portava ad approfondire e ricercare con grande profondità e passione, non solo per l'archeologia”: così lo ricorda Valter Mainetti, presidente della Fondazione Sorgente Group che ha deciso di partecipare e sostenere la realizzazione del libro.

 

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Il volume raccoglie un'attenta selezione degli scritti di Antonio Giuliano, redatti tra il 1951 e il 2010, che spaziano dalla ritrattistica greca e romana alle sculture e ai rilievi di epoca classica, fino al tema della restaurazione. Accanto alle parole, il libro presenta numerosi scatti originali provenienti dall'archivio dell'autore, fotografie con cui Giuliano aveva documentato i suoi molteplici viaggi, in Italia, in Grecia e nel resto d'Europa, ma anche in Asia, nel vicino Oriente e in Africa.

 

Tra i lavori più importanti presenti nella raccolta, lo studio e il riconoscimento iconografico del giovane Marcello, principe Giulio Claudio, che fu designato da Augusto come suo successore. Un'opera che lo stesso Giuliano considerava tra i più grandi capolavori della prima età augustea e che oggi appartiene alla collezione della Fondazione Sorgente, della cui vita culturale l'archeologo è stato grandissimo animatore, attraverso attività di studio, di ricerca e di identificazione delle opere.

 

Alla presentazione hanno partecipato, tra gli altri anche Claudio Strinati, direttore scientifico della Fondazione Sorgente ed Elena Ghisellini, docente di Archeologia classica presso l'Università di Roma Tor Vergata, alle cui parole è affidato il ricordo di un intellettuale come pochi: “Antonio Giuliano apparteneva alla 'stirpe', ormai estinta, dei grandi Maestri e per la sua inesauribile curiosità intellettuale, la poliedricità di interessi, l’immensa cultura, l’acutissima sensibilità formale, può costituire un modello di riferimento per le generazioni future”.

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