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A Sensitive Education

Foto sensibili

Luca Fiore

Un mondo che si estende fuori dagli standard della convivenza umana. il primo libro della fotografa Francesca Todde dedicato a Tristan Plot è un addestratore di uccelli

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Tristan Plot è un addestratore di uccelli. Lavora per il teatro, spettacoli di danza, documentari e per sessioni di “ornitoterapia” con carcerati e persone in difficoltà. Racconta che, quando era bambino, nella foresta dietro alla casa dei suoi genitori a Touraine, a sud di Tours, si è accorto che se rimaneva fermo a lungo, gli animali uscivano dal bosco ed era possibile osservarli. Dopo gli studi di ecologia, biologia ed etologia Tristan ha sviluppato un metodo che intreccia imprinting, addestramento tradizionale e quello che lui chiama “addestramento positivo”. Spiega che si tratta di sviluppare un rapporto con gli uccelli, basato sull’immedesimazione nei codici di comportamento animali e sul loro grado di sensibilità. Un esercizio che necessita tempo e una buona dose di pazienza. 

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Tristan Plot è un addestratore di uccelli. Lavora per il teatro, spettacoli di danza, documentari e per sessioni di “ornitoterapia” con carcerati e persone in difficoltà. Racconta che, quando era bambino, nella foresta dietro alla casa dei suoi genitori a Touraine, a sud di Tours, si è accorto che se rimaneva fermo a lungo, gli animali uscivano dal bosco ed era possibile osservarli. Dopo gli studi di ecologia, biologia ed etologia Tristan ha sviluppato un metodo che intreccia imprinting, addestramento tradizionale e quello che lui chiama “addestramento positivo”. Spiega che si tratta di sviluppare un rapporto con gli uccelli, basato sull’immedesimazione nei codici di comportamento animali e sul loro grado di sensibilità. Un esercizio che necessita tempo e una buona dose di pazienza. 

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A Tristan e al suo mondo è dedicato A Sensitive Education, il primo libro della fotografa Francesca Todde, pubblicato l’anno scorso con Départ Pour l’Image, la casa editrice fondata nel 2018 dalla stessa Todde e dall’artista Luca Reffo. Non si tratta tanto di una narrazione delle gesta dell’addestratore e dei suoi amici uccelli, quanto del tentativo di restituire l’atmosfera di un mondo che si estende con dimensioni e ritmi fuori dagli standard della convivenza umana. La Todde mostra gli interni della roulotte in cui vive Tristan, il bosco che la circonda, la luce che cala su un torrente vicino. Gli uccelli ci sono presentati con ritratti ravvicinati o in situazioni di interazione con il loro padrone. Si posano sulla spalla o sulla mano. I colori del piumaggio: giallo, verde smeraldo, bianco candido e nero corvino. Il verde dei cespugli e degli alberi che assediano la roulotte. Niente numeri da circo. Nessun luogo comune. L’uso della fotografia a colori prova, con i mezzi che le sono propri, a imitare – o se vogliamo, a evocare – il tipo di dinamica che esiste tra uomo e animale.

 

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I contrasti tenui e i colori leggermente desaturati richiamano quella “sensibilità” che si vuole documentare. L’artista propone una sequenza di immagini che alterna fotografie da lei scattate e immagini prese dall’archivio di famiglia di Tristan. Nello sfoglio troviamo inserti di immagini stampate in bianco e nero su carta rosa di formato leggermente inferiore a quella del libro. Queste parentesi dialogano con le immagini a colori come in un contrappunto musicale. Che il percorso non costituisca una narrazione lo capiamo al termine della sequenza dove, come nei titoli di coda di un film, o meglio, come in una dramatis personae di una pièce teatrale ma posta alla fine, si sintetizza lo “storytelling” elencando i personaggi ritratti, dettagliandone i nomi propri, il nome della specie e qualche riga che ne racconta il carattere o la storia.  

 

 
Arrivati alla fine del libro, si torna indietro per cercare di riconoscere i vari personaggi. Ma già al terzo sfoglio le vicende dei singoli animali appaiono accessorie. Ed emerge la riflessione, condotta per immagini, sulla necessità di un surplus di sensibilità, dei sensi sì, ma anche dell’animo, per entrare in rapporto con chi non è come noi. O, semplicemente, con qualcuno che non siamo noi.

 

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