PUBBLICITÁ

“La civiltà occidentale si regge sulla famiglia e l’abbiamo liquidata”. Il libro del rabbino capo inglese Sacks

Giulio Meotti

Scomparso a novembre, uno dei leader religiosi dell'ebraismo mondiale è autore di "Moralità", in uscita in Italia. Lo anticipiamo 

PUBBLICITÁ

Erano le “Reith Lectures”, l’evento intellettuale dell’anno della Bbc, così chiamate da Lord Reith, il primo direttore della tv inglese e tenute per la prima volta nel 1948 da Bertrand Russell. Era il 1967 e quell’anno furono tenute da Edmund Leach, famoso antropologo di Cambridge. “Il senso del ragionamento di Leach era impossibile da fraintendere”, scrive il compianto Jonathan Sacks in “Moralità”, in uscita per Giuntina il 18 febbraio.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Erano le “Reith Lectures”, l’evento intellettuale dell’anno della Bbc, così chiamate da Lord Reith, il primo direttore della tv inglese e tenute per la prima volta nel 1948 da Bertrand Russell. Era il 1967 e quell’anno furono tenute da Edmund Leach, famoso antropologo di Cambridge. “Il senso del ragionamento di Leach era impossibile da fraintendere”, scrive il compianto Jonathan Sacks in “Moralità”, in uscita per Giuntina il 18 febbraio.

PUBBLICITÁ

  

“Stava parlando allo stato d’animo del momento. E ciò che disse nella  conferenza  mi fece trasalire”. Leach disse: “Ben lungi dall’essere la base della buona società, la famiglia è l’origine di tutte le nostre insoddisfazioni”.  Fu allora che Sacks, a lungo rabbino capo del Regno Unito scomparso lo scorso 7 novembre, si rese conto che stava accadendo qualcosa di straordinario. “Leach non apparteneva alla controcultura. Era un eminente rappresentante dell’ambiente accademico. E stava liquidando, quasi con disprezzo, l’istituzione più importante della civiltà occidentale, il veicolo attraverso il quale essa trasmetteva, geneticamente e culturalmente, il suo passato al futuro, e cioè il matrimonio e la famiglia”. 

  

PUBBLICITÁ

 Trent’anni dopo, l’allora ministro per l’Ambiente invitò l’arcivescovo di Canterbury George Carey, il capo dei cattolici d’Inghilterra  George Hume e Sacks per un incontro. “Ci disse che, a causa della crisi del matrimonio, sempre più persone vivevano da sole”, scrive Sacks, che nel 2016 si aggiudicò il Templeton Prize, consegnato  a Buckingham Palace a personalità religiose di spicco del nostro tempo, come Madre Teresa, il Dalai Lama e Alksander Solzenicyn. “La conseguenza era una forte pressione sulla domanda di alloggi. Solo nell’Inghilterra del sud-est, disse, 400 mila nuove unità dovevano essere costruite. Non potevamo fare qualcosa in merito? Non potevamo rendere nuovamente attraente il matrimonio?”.  

  

Nel libro Sacks, che è stato la voce morale ebraica più ascoltata e autorevole al mondo per molti anni, che si dice debitore di Roger Scruton e Alasdair MacIntyre, spiega che “il matrimonio e la famiglia hanno ricevuto il colpo più duro mai visto nella civiltà occidentale. I mezzi della continuità culturale erano venuti meno e le persone si sentivano al margine di una nuova epoca radicalmente diversa dalla precedente”. La crisi del matrimonio ha creato nuove forme di povertà economica e morale, concentrata tra le famiglie monoparentali, il cui peso maggiore ricade sulle donne che sono a capo del 92 per cento di queste famiglie con un solo genitore. Oltre ad avere fatto crollare i tassi di natalità in tutto l’occidente. “Oggi in Gran Bretagna più di un milione di bambini crescerà senza alcun tipo di contatto con i loro padri”.

    
Il rabbino Sacks dice che il popolo ebraico è sopravvissuto grazie alla famiglia. “E’ stato questo che ci ha salvati dalla tragedia. Dopo la distruzione del Secondo Tempio gli ebrei furono dispersi in tutto il mondo e sopravvissero perché non persero mai tre cose: il senso  della famiglia, il senso della comunità e la fede. E questi valori si rinnovano ogni settimana per lo Shabbat, il giorno del riposo, quando diamo al nostro matrimonio e alla famiglia ciò di cui hanno più bisogno e di cui sono maggiormente privati nel mondo contemporaneo: il tempo”.

  

PUBBLICITÁ

Il matrimonio monogamo, conclude Sacks, “è una delle grandi conquiste dell’occidente, un’eccezionale combinazione di realismo sociologico e di bellezza morale, è  dove una generazione trasmette i suoi valori, assicurando la continuità di una civiltà. La famiglia è il crogiolo del suo futuro e per il bene del futuro dei nostri figli dobbiamo difenderla”. Mentre Sacks ascoltava la condanna di  Leach, Christopher Lasch notava lo stesso fenomeno: “Crollata la famiglia la vita del cittadino è sottoposta alla direzione della società, che ha incrinato una delle principali fonti di coesione sociale all’unico scopo di crearne altre  più oppressive”. In giro c’è molto autoritarismo in nome dell’inclusione familiare.
 

PUBBLICITÁ
Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ