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"Rowling come Voltaire". E sul gender, l'università censura il giurista Bonnington

È il professore del premier scozzese Sturgeon: "È stalinismo, volete un mondo alla Mary Poppins"

Giulio Meotti

Intanto l'autrice di "Harry Potter" denuncia un "clima di paura sull'ideologia di genere"

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Un importante avvocato e giurista ha accusato di “stalinismo” la Open University, la più grande del Regno Unito, dopo che gli è stato rimosso un commento sul gender. Alistair Bonnington, settantenne ex consulente legale della Bbc, aveva pubblicato in un forum gestito dall’università un articolo sulle proposte di legge sui crimini d’odio in Scozia. Bonnington aveva affermato che il disegno di legge “renderebbe un crimine negare che una donna trans (cioè un uomo) sia una vera donna”. E aveva aggiunto: “Sembra che le femministe in Scozia possano aspettarsi l’incarcerazione”. Riferendosi a J. K. Rowling, l’autrice di “Harry Potter” al centro della polemica dell’anno sul gender, Bonnington aveva scritto: “La povera J. K. Rowling potrebbe essere costretta a diventare esule come Voltaire”.

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Un importante avvocato e giurista ha accusato di “stalinismo” la Open University, la più grande del Regno Unito, dopo che gli è stato rimosso un commento sul gender. Alistair Bonnington, settantenne ex consulente legale della Bbc, aveva pubblicato in un forum gestito dall’università un articolo sulle proposte di legge sui crimini d’odio in Scozia. Bonnington aveva affermato che il disegno di legge “renderebbe un crimine negare che una donna trans (cioè un uomo) sia una vera donna”. E aveva aggiunto: “Sembra che le femministe in Scozia possano aspettarsi l’incarcerazione”. Riferendosi a J. K. Rowling, l’autrice di “Harry Potter” al centro della polemica dell’anno sul gender, Bonnington aveva scritto: “La povera J. K. Rowling potrebbe essere costretta a diventare esule come Voltaire”.

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Al Parlamento scozzese c’è un disegno di legge che, se approvato nella forma attuale, prevede il carcere per chi afferma che le donne trans non sono vere donne e che renderebbe la chiesa cattolica perseguibile per la sua opposizione al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Quando fu presentato il disegno di legge, ad agosto, Bonnington accusò il governo scozzese di volere “creare un mondo alla Mary Poppins”. Le osservazioni del professore sono state rimosse dall’università dopo essere state ritenute “ostili”. La decisione ha spinto Bonnington, che da docente di Diritto all’Università di Glasgow ha avuto l’attuale premier scozzese Nicola Sturgeon fra i suoi allievi, ad accusare la Open University di “comportamento infantile e anti intellettuale”.

 

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“Era in un dibattito sulla libertà di parola”, ha detto allo Scottish Mail. “Le università dovrebbero essere luoghi in cui si può avere un dibattito libero tra persone che hanno opinioni diverse. Questo è stalinismo e trovo abbastanza scioccante che la libertà di parola sia trattata come un bene sacrificabile da un’università”. Dopo il post di Bonnington, una studentessa ha risposto con un commento: “Le donne trans non sono donne”. E ha ricevuto una lettera disciplinare in cui l’università dichiarava che aveva violato le regole del forum. 

   
Questo mese, Suzanne Moore si è dimessa dal Guardian, per il quale ha lavorato per vent’anni, dopo mesi di accuse di “transfobia” interne al giornale. Cambridge ha appena bocciato la proposta di introdurre, fra le sue linee guida, la richiesta a docenti, relatori e studenti di esternare solo opinioni “rispettose”. Per il momento si è preferita la vecchia “tolleranza” volterriana. In un’intervista alla rivista Good Housekeeping di questa settimana, Rowling parla di un “clima di paura” attorno al gender. Dice di avere ricevuto un’infinità di lettere “strazianti” da donne che, come la 23enne che ha appena citato in giudizio la clinica per l’identità di genere del British National Health Service, si erano pentite dei danni subiti dagli interventi di “cambio di sesso”. La Rowling ha ribadito che “molte donne sono preoccupate per le sfide ai loro diritti fondamentali poste da alcuni aspetti dell’ideologia dell’identità di genere”. 

  
Voltaire fu bandito da Luigi XV e, passando da Calais, arrivò a Londra, attratto dalla monarchia costituzionale, dalla presenza di Jonathan Swift, Alexander Pope e dalla libertà di parola e di religione tipicamente britanniche. Oggi nel Regno Unito, con i suoi nuovi fideismi e fanatismi, l’autore del “Trattato sulla tolleranza” avrebbe qualche problemino con la censura. Ecrasez l’Infâme Woke!

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