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Erodoto peggio di un No vax. Perle di storia e di politica in un mare di fake news.

Antonio Gurrado

Spacconate e bufale ascritte alle donne e ai popoli stranieri, informazioni per "sentito dire". Oggi gareggerebbe con Trump

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Se Erodoto avesse avuto un profilo social, glielo avrebbero chiuso in tempo record. Ci mette esattamente quattro paragrafi delle “Storie” a dire l’indicibile, ossia: “Se le donne non volessero, nessuno le rapirebbe”. Ma non è solo quest’orrida spacconata che oggi stenterebbe a comparire sulle bacheche più becere; ogni pagina di Erodoto infrange l’etichetta globale, trabocca sesso e violenza e razzismo, il più delle volte mischiati in modo subdolo. I costumi erotici degli stranieri stimolano la sua attenzione morbosa.

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Se Erodoto avesse avuto un profilo social, glielo avrebbero chiuso in tempo record. Ci mette esattamente quattro paragrafi delle “Storie” a dire l’indicibile, ossia: “Se le donne non volessero, nessuno le rapirebbe”. Ma non è solo quest’orrida spacconata che oggi stenterebbe a comparire sulle bacheche più becere; ogni pagina di Erodoto infrange l’etichetta globale, trabocca sesso e violenza e razzismo, il più delle volte mischiati in modo subdolo. I costumi erotici degli stranieri stimolano la sua attenzione morbosa.

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Ad esempio, deride i persiani che si salutano baciandosi in bocca ma elogia i babilonesi, che comprano le donne belle se sono ricchi o si accaparrano le più brutte per una somma di denaro se sono poveri. “Il denaro proveniva dalle fanciulle avvenenti”, considera compiaciuto, “così le belle facevano sposare le brutte e le storpie”.

 

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Erodoto è il più grande propalatore di fake news della storia, ascritte agli stranieri con tanta disinvoltura che, al confronto, i tweet di Trump sulla Cina sono caramelline. Gli egizi fanno la pipì seduti mentre le mogli la fanno in piedi, e hanno la testa così dura che non si rompe neanche a sassate. Gli etiopi seminano carne per far germogliare la verdura. Gli sciti soffiano nei genitali delle cavalle e si lavano senz’acqua. I nasamoni celebrano i matrimoni giacendo a turno con la sposa. I maci usano come armi difensive le piume di struzzo. Gli ataranti non hanno nomi individuali e si chiamano col nome collettivo. Gli atlanti mangiano solo verdure e non sognano. I libici curano i bambini aspergendoli di urina di bue. I trausi piangono se uno nasce e festeggiano quando uno muore. I massageti anziani vengono uccisi e mangiati dai più giovani. I geti sono convinti di essere immortali (ed Erodoto glissa su cosa accada quando vedono morire uno di loro).

 

Se qualcuno davvero leggesse Erodoto oggi, vedrebbe messa a rischio la propria salute più che seguendo un gruppo di agguerriti antivaccinisti. Allo storico greco piace l’idea che i babilonesi, quando si ammalano, vengano esposti per strada e curati democraticamente da passanti privi di competenze mediche, che azzardano ipotesi e tentativi. Lo lascia perplesso invece che gli egizi non si affidino a un solo medico per tutto ma abbiano specialisti diversi a seconda delle malattie.

 

La sua concezione della scienza è a dir poco approssimativa, eppure non si fa scrupolo di esporla nei dettagli. Gli appare assurdo che il Nilo nasca dalla fusione delle nevi, perché scorre in terre calde, mentre è persuaso che le piene del fiume derivino dal fatto che “durante la stagione invernale le tempeste scaccino il sole dal proprio corso”. Il rimedio più efficace contro le zanzare gli sembra essere dormire su una torre, perché non volano così in alto, mentre non lo entusiasma l’idea di apporre tendine bucherellate a porte e finestre. Il suo esperimento preferito è quello per stabilire quale sia il popolo più antico: basta tenere dei neonati allo stato brado per un po’, e ci si accorge che iniziano a parlare in frigio. In compenso è dubbioso riguardo all’evenienza che l’Europa sia o meno circondata dal mare.

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Cosa ancor più grave, le fake news vengono diffuse da Erodoto dando loro uno statuto ambiguo. Mi sono informato, scrive, lo so perché l’ho sentito, bisogna controllare, non occorre saperlo prima, me l’ha detto qualcuno, non è vero ma ci credo. Come i peggiori profili cialtroneschi, le “Storie” sono un collettore di assurdità e verosimiglianze mescolate e riferite con la scusa del dovere di cronaca, senza esporsi troppo ma senza nemmeno escludere nulla.

 

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Erodoto mette in giro la voce che Ciro sia stato nutrito da una cagna; ricorda di aver personalmente assistito alla fecondazione di una donna da parte di un bovino; ammette di non aver mai visto una fenice, ma solo perché si fa viva ogni cinquecento anni. Sa che su monti inaccessibili vivono uomini dai piedi di capra, e a riprova cita il fatto che nessuno li ha mai visti proprio perché vivono su monti inaccessibili. Poi, certo, lascia incidentalmente cadere che la democrazia è una forma di governo superiore alla tirannide e su questa certezza incardina l’identità dell’Europa in opposizione ai barbari, incastona in pagine immortali considerazioni politiche di una finezza che oggi ci sogniamo; ma sono sottigliezze e, se lo prendessimo alla lettera, finiremmo per far prostituire nostra figlia e cucinare nostro nonno, divorati dalle zanzare.

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