"Essere soli con la ragazza con cui non si è fidanzati è per l’uomo una delizia – esser soli con l’uomo con cui si è fidanzati lo è per la donna”. Bel pensierino, corredato dall’illuminante spiegazione: “Quando la cosa è decisa, vi è sempre per l’uomo qualcosa di analogo alla sensazione di ali tarpate; laddove la donna è consapevole del nuovo potere di espandere le sue ali”. Gli indignati possono sbattere le loro alucce su Twitter, lo scrittore è morto nel 1882, dovrebbe essere abbastanza al sicuro da ogni rimostranza. I divertiti – e serve un cuore di pietra per non esserlo, davanti a una così precisa descrizione della guerra tra i sessi – hanno da leggere oltre 900 pagine altrettanto brillanti e feroci. Le ha scritte Anthony Trollope, il romanzo è uscito da Sellerio con il titolo “I diamanti Eustace”.

"Essere soli con la ragazza con cui non si è fidanzati è per l’uomo una delizia – esser soli con l’uomo con cui si è fidanzati lo è per la donna”. Bel pensierino, corredato dall’illuminante spiegazione: “Quando la cosa è decisa, vi è sempre per l’uomo qualcosa di analogo alla sensazione di ali tarpate; laddove la donna è consapevole del nuovo potere di espandere le sue ali”. Gli indignati possono sbattere le loro alucce su Twitter, lo scrittore è morto nel 1882, dovrebbe essere abbastanza al sicuro da ogni rimostranza. I divertiti – e serve un cuore di pietra per non esserlo, davanti a una così precisa descrizione della guerra tra i sessi – hanno da leggere oltre 900 pagine altrettanto brillanti e feroci. Le ha scritte Anthony Trollope, il romanzo è uscito da Sellerio con il titolo “I diamanti Eustace”.

Non ha l’occhio lungo solo sulle donne. Guarda anche i maschi con la strepitosa precisione della copia dal vero: “Lord Fawn non riconobbe subito la falsità di ogni parola che la donna gli diceva, perché era lento e non riusciva ad ascoltare e a pensare nello stesso tempo”. In materia di fidanzamenti, prima ancora di corteggiamenti, il ritardo è fatale. Accade così che Lord Fawn si ritrovi ufficialmente promesso a Lizzie Greystok vedova Eustace. Il primo marito Florian era morto giovane, non senza averla gratificata con un ricco – e molto chiacchierato – accordo prematrimoniale (non sono una diavoleria moderna, esistono da che esistono i matrimoni e soprattutto i patrimoni).

C’è un problema. I diamanti Eustace, una preziosa collana che vale dodicimila sterline, appartengono alla vedova oppure al figlio nato dopo la morte del marito? Per fare un confronto: il castello e la tenuta in Scozia di cui tutta Londra spettegola rendono alla vedova 4.000 sterline. Le gemme sono beni di famiglia, o un regalo personale fatto a Lizzie dal marito defunto?

Ammettiamo che scrivere mille pagine su questo dilemma – con un altro paio di personaggi e la partecipazione speciale di tutta la società dell’epoca, dagli azzeccagarbugli agli uomini di chiesa – non è da tutti. Forti della lettura di svariati altri romanzi di Trollope, tra cui il più monumentale ancora “La vita oggi”, sappiamo che soltanto lui può riuscire nell’impresa (e non ha prodotto solo questo, nel tempo libero lasciato dall’incarico di funzionario alle poste: ha inventato anche i pillar box, le rosse bucalettere britanniche a colonnina, una rivoluzione per il 1860).

Anthony Trollope è irresistibile, il tipo di scrittore che fa pensare: “Ma perché ce l’avevate tanto con il romanzo dell’800? Che vi aveva fatto di male? Era tagliato con l’accetta e sprovvisto di sfumature, dicono. Sicuri? Ma ne avete mai letto uno per davvero? Uno che per esempio inizia così: “Tutti gli amici, e anche i nemici – che dei due erano in verità il gruppo più numeroso e attivo – ammettevano che Lizzie Greystock se l’era cavata molto bene”. Due righe dopo, lo scrittore confessa di non amare Lizzie, che nel romanzo (spoiler) avrà molte occasioni per mettersi in cattiva luce. Con gli avvocati che rivendicano i diamanti, con la servitù, con i corteggiatori “troppo lenti per ascoltare e pensare nello stesso tempo”. Anche con quelli più veloci, sedotti con l’esibizione di serissime letture, dalla Bibbia in giù. Da farsi sulla scogliera, vestita e posizionata come per un selfie con copertina di libro in vista, che allora erano opera dei pittori dilettanti.