I giorni del dio selvaggio
“Se la morte non esiste tutto è permesso”. Parla Redeker. “La pandemia ci interroga come mai prima”
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Gli allegri morti di Sicilia
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“Per la nostra civiltà, preferisco parlare di speranza nel senso cristiano del temine”
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Due o tre ragioni per diffidare dell'idea del bond patriottico
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Wolfgang Schäuble e lo scandalo del suo appello al sublime della dignità
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L'eterna illusione dell'uomo che verrà
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I figli viziati della storia
La sofferenza e la morte diventate impensabili. Il cristianesimo che aveva dato loro un significato. La scristianizzazione che ci lascia sgomenti. La morte che viene esfiltrata dalla vita collettiva. L’“ascesa dell’insignificanza”, come Cornelius Castoriadis descrisse la nostra epoca, che comporta la cancellazione della fine. “E una crisi di morte che è sempre sintomo di una crisi di vita”.
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- Giulio Meotti
Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.